Stalker Meloni, svolta nel processo: la mossa del tribunale
La leader di Fratelli d'Italia, insieme alla figlia di tre anni, era finita nel mirino di un uomo di Caserta
Una perizia psichiatrica stabilirà se Raffaele Nugnes, lo stalker di Giorgia Meloni attualmente agli arresti domiciliari, fosse in grado di intendere e di volere al momento della commissione del reato. Lo ha deciso il tribunale monocratico di Roma, nominando il professore Andrea Balbi (presidente della Società italiana psichiatria della Regione Lazio e direttore del dipartimento salute mentale della Asl Rm3). Come riportato dall’Ansa, il perito avrà trenta giorni per accertare lo stato mentale dell’imputato, la presenza di eventuali patologie psichiatriche e la pericolosità sociale. In caso positivo, si procederà a individuare le misure di sicurezza alternative da adottare.
L’avvocato Urbano Del Balzo, parte civile per conto di Giorgia Meloni, ha nominato quale consulente tecnico il professor Stefano Ferracuti. L’inizio dell’accertamento psichiatrico è previsto nel pomeriggio di oggi: Nugnes si sottoporrà a una visita presso una struttura medica, scortato dai carabinieri.
Minacce su Facebook, lo stalker di Giorgia Meloni ai domiciliari
Raffaele Nugnes è stato arrestato dalla Digos lo scorso 31 luglio 2019 nella provincia di Caserta per aver pubblicato una serie di messaggi su Facebook. Nel mirino dello stalker non solo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ma anche la figlia Ginevra, di tre anni.
L’ex ministro, parte civile nel processo contro l’uomo, ha raccontato ai giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Roma di aver “paura per me e per la mia bambina. Sono spesso fuori casa e leggere quelle cose mi ha gettato nella paura. Non dormo più la notte. Lui diceva che gliel’ho strappata, che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela a Roma“.
Giorgia Meloni ha sempre negato di conoscere Nugnes: “Io quest’uomo non l’ho mai visto né conosciuto – ha detto durante l’udienza -, ma il mio modo di vivere è ovviamente cambiato. Se questa persona pubblica un messaggio di questo tenore ‘hai tempo tre giorni per venire dove sai, se non vieni sai cosa succede, vengo a Garbatella…’, voi capirete bene il mio stato d’animo”.
“Io non mi sono mai accorta di aver ricevuto quei messaggi. Lui li pubblicava solo sulla sua pagina Facebook”. Giorgia Meloni, infatti, è venuta a conoscenza delle minacce solo dopo essere stata allertata dalla Digos e dalla sorella. “Le era arrivato un video intimidatorio riconducibile a Nugnes”.