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Perde la gamba per liste d'attesa lunghe, la storia di Aldo diventato invalido al 100%: "Non sono più niente"

Gamba amputata per le lungaggini della sanità: il suo problema, accusa, poteva essere risolto con degli esami semplici e non invasivi

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Invalido al cento per cento, inchiodato a una sedia a rotelle, costretto per forza di cose ad abbandonare la sua casetta nel verde per trascorrere le giornate in un ospizio. È la storia di un uomo di 75 anni che accusa la sanità italiana di avergli rovinato la vita.

Vittima di un presunto caso di malasanità

“Se qualcuno mi avesse prenotato quegli esami, adesso avrei ancora la mia gamba”, dice Aldo, un pensionato di Alessandria rimasto solo dopo la morte della moglie.

“Non ero neanche grave, ora non sono più niente“, commenta.

Un uomo in sedia a rotelleFonte foto: 123RF

Aldo ha perso un arto per un piccolo male che, essendo stato trascurato per le lungaggini del sistema sanitario nazionale, si è trasformato in un’amputazione sopra al ginocchio.

“Se avessi avuto i soldi, quegli esami li avrei fatti privatamente”, dice l’ex assicuratore.

Piccoli problemi di circolazione

La storia di Aldo viene raccontata da Repubblica. All’uomo sarebbero bastati un ecodoppler e una visita angiologica. Tutto è iniziato nel 2018 con qualche problema di circolazione.

Poi è arrivato il Covid e gli ospedali si sono paralizzati: milioni di visite già prenotate sono saltate in tutti gli ospedali d’Italia, compresa quella di Aldo.

I problemi di circolazione si sono prima tradotti nell’amputazione di due dita del piede causa setticemia.

Poi la situazione si è aggravata ulteriormente. Aldo è finito sotto l’ala di una volontaria che ha provato insistentemente a fargli avere le cure adeguate ma – lamenta – il sistema sanitario ha preso in mano la situazione solo quando tutto è precipitato di colpo.

“La mia fortuna? – dice Aldo – Un attacco di cuore”. L’uomo viene portato in codice rosso al pronto soccorso.

I medici si rendono conto dello stato della sua gamba e decidono di tagliare.

Amputazione sopra il ginocchio

“Potevano tagliare sopra o sotto il ginocchio, – dice – hanno preferito tagliare sopra perché costa meno, me l’hanno anche detto, io non ci potevo credere”.

Del caso si sta ora occupando il Tribunale per i diritti del malato che dopo l’amputazione è riuscito ad inserirlo in una Rsa.

“Lo sbaglio lo hanno fatto all’inizio: stavo male, ma per loro non stavo male abbastanza. Hanno perso tempo, e io ho perso la gamba destra”, commenta Aldo.

Dall’operazione è già passato un anno. La protesi non è ancora arrivata e Aldo, che amava spaccare la legna e badare al suo orto, è incollato a una carrozzina.

Gamba amputata perché in ospedale non c'era posto Fonte foto: 123RF
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