Perché la Giornata del gatto in Italia si festeggia proprio il 17 febbraio: c'entrano "sfortuna" e "7 vite"
Il 17 febbraio è la Giornata del gatto in Italia. La data richiama a superstizioni e magia, ma è anche l'occasione per parlare di diritti
Il 17 febbraio è una data speciale per gli amanti dei gatti: in Italia si celebra la Giornata nazionale del gatto, un’occasione per sensibilizzare sull’adozione, i diritti e il rispetto di questi animali. Ma perché proprio il 17 febbraio? La scelta non è casuale e si lega a credenze popolari, miti e simbolismi. Dalla sfortuna al mistero, fino alla leggenda delle 7 vite.
La Giornata del gatto è il 17 febbraio
In Italia, la Giornata nazionale del Gatto è nata nel 1990 grazie a un referendum tra i lettori della rivista Tuttogatto. L’iniziativa fu lanciata dalla giornalista Claudia Angeletti, ma fu una lettrice, Oriella Del Col, a proporre la data del 17 febbraio, scelta proprio per il suo forte legame con i gatti e la loro simbologia.
Va precisato che in altre parti del mondo la festa si celebra in giorni diversi. Per esempio l’8 agosto è il Giorno internazionale del gatto, istituito dal Fondo Internazionale per il Benessere degli Animali (Ifaw).
Fonte foto: ANSA
Mentre il 17 novembre in Italia è la Giornata del gatto nero, dedicata al colore del pelo più discriminato, che ne ha causato anche la caccia e l’uccisione. Il 17 febbraio, invece, è il giorno tutto italiano dedicato a tutti i gatti, domestici e di colonia, per celebrarli e ricordare che meritano rispetto e protezione.
Non solo 7 vite, ma anche “sfortuna”
Il 17 febbraio racchiude numerosi significati legati ai gatti e alle credenze popolari. Per esempio febbraio è il mese dell’Acquario, simbolo di indipendenza e anticonformismo. Perfetto per i gatti, che sono ben noti per non amare le regole, anche in casa e mantengono sempre la loro libertà.
Inoltre “Febbraio, mese dei gatti e delle streghe”, è un antico detto molto noto. Nel Medioevo, infatti, i gatti, soprattutto quelli di colore nero, erano associati alla magia e venivano perseguitati.
C’è poi la questione del numero 17 che porterebbe sfortuna. Secondo la tradizione italiana, il 17 è un numero funesto perché l’anagramma del numero romano “XVII” forma la parola “VIXI”, che significa “sono vissuto” e, per estensione, “sono morto”. Ma per il gatto, questo numero cambia significato: secondo la leggenda, non ha una sola vita, ma sette, quindi il 17 diventa “1 vita per 7 volte”.
I diritti del gatto
Oltre a essere una festa, la Giornata nazionale del gatto è anche l’occasione per ricordare che i gatti, sia domestici che di colonia, hanno diritti tutelati dalla legge. I gatti randagi, per esempio, non possono essere allontanati dal loro territorio, se non per motivi sanitari. Le colonie feline sono riconosciute e protette e la loro gestione deve avvenire nel rispetto delle normative con il supporto di volontari e istituzioni.
Il microchip per i gatti è ancora facoltativo, ma in alcune regioni come Lombardia e Puglia è diventato obbligatorio. Renderlo obbligatorio a livello nazionale, come chiedono gli esperti, aiuterebbe a contrastare il randagismo e a ritrovare i gatti smarriti.
Un altro diritto prevede che nei condomini non si possa vietare la presenza di gatti: chiunque abbia un micio può tenerlo nel proprio appartamento, nel rispetto delle regole di convivenza. Infine c’è la questione maltrattamento e abbandono dei gatti, che sono reati puniti dalla legge.
