Perché il Giorno del ricordo si celebra il 10 febbraio, cosa sono le foibe e cosa è successo nel 1947
Il 10 febbraio è il Giorno del ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata: perché si è scelta questa data, cosa successe nel 1947
La tragedia delle foibe ha segnato la storia d’Italia. Il 10 febbraio, dal 2004, si ricordano gli orrori avvenuti nella zona di Istria, Dalmazia e Quarnaro dopo l’armistizio di Cassibile del 1943, attraverso cui il Paese firmò la resa incondizionata agli Alleati durante la seconda guerra mondiale. Subito dopo, migliaia di italiani vennero uccisi nelle rappresaglie dei partigiani jugoslavi. Da allora, il dibattito sul Giorno del ricordo è sempre ricorrente.
- L’esodo giuliano-dalmata
- Cosa sono le foibe
- Perché il Giorno del ricordo si celebra proprio il 10 febbraio
L’esodo giuliano-dalmata
L’8 settembre 1943, l’Italia governata dal generale Pietro Badoglio comunica la firma dell’armistizio di Cassibile.
Il Paese si dichiara cobelligerante di Stati Uniti e Regno Unito contro la Germania nazista.
Fonte foto: ANSA
Tra le tante situazioni complicate create dall’improvvisa resa, la più tragica è quella in Istria e Dalmazia.
La zona adriatica della Croazia, infatti, era abitata da molti italiani di diversa provenienza: alcuni discendevano da coloni che si erano stabiliti lì nella zona durante la dominazione della Repubblica di Venezia. Altri invece erano immigrati recenti, parte dell’italianizzazione forzata che il regime fascista aveva imposto nelle zone annesse dopo il trattato di Rapallo del 1920.
Dopo l’armistizio tra i 250 mila e i 300 mila italiani fuggirono dall’Istria, dalla Dalmazia e dal Quarnaro verso l’Italia: si tratta di una delle più grandi migrazioni della storia recente del nostro Paese, avvenuta in un momento tragico, immediatamente successivo alla fine di una guerra.
Cosa sono le foibe
Tra il 1943 e il 1947, proprio mentre l’esodo giuliano-dalmata si compiva, ebbero luogo diversi eccidi nei confronti degli italiani residenti in Istria e Dalmazia.
A esserne responsabili furono i partigiani jugoslavi di Josip Tito, che combattevano contro l’occupazione nazista della regione.
Questi crimini prendono il nome dalle foibe, inghiottitoi carsici in cui venivano gettati i corpi delle vittime, in alcuni casi ancora in vita.
Si trattò soprattutto di azioni di rappresaglia contro la popolazione civile per le azioni compiute dall’esercito italiano contro gli slavi durante i vent’anni di dittatura fascista.
I morti stimati variano tra i 3 mila e i 5 mila, alcuni calcoli parlano addirittura di 11 mila vittime.
Perché il Giorno del ricordo si celebra proprio il 10 febbraio
Per ricordare le tragedie delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, nel 2004 il Governo italiano ha istituito il Giorno del ricordo.
La data del 10 febbraio è stata scelta in concomitanza con quella della firma dei trattati di pace di Parigi del 1947, che consegnarono l’Istria, la Dalmazia e il Quarnaro alla Jugoslavia.
Il Giorno del ricordo è una ricorrenza civile, ma non è festa nazionale.
Le celebrazioni solenni avvengono presso il palazzo del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica, che tiene un discorso in commemorazione delle vittime.
