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Per la Cassazione il sesso nei manga tra adulti e minori è reato: cosa rischia chi viene trovato col fumetto

Una sentenza della Cassazione ha stabilito che anche i manga sono classificabili come "materiale pedopornografico" (con reclusione fino a 3 anni)

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Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere sul web la sentenza n. 47187/2023 della Corte di Cassazione, che ha stabilito che anche i manga (e, più in generale, tutti i fumetti) che ritraggono rapporti sessuali tra adulti e minori possano essere classificati come “materiale pedopornografico“. Dunque, chi viene trovato in possesso di oggetti di questo genere può essere denunciato, trattandosi di un reato procedibile d’ufficio.

La sentenza della Cassazione

La sentenza nasce da un caso ben specifico che la Cassazione si è ritrovata ad affrontare: quello di un uomo condannato con rito abbreviato nel 2021 dal Tribunale di Trieste, pena poi confermata dalla Corte di Appello.

Il reato riguardava la detenzione di materiale pedopornografico da parte dell’individuo, tra cui 6 fotografie raffiguranti minorenni nude e 2 fotografie di minorenni in pose esplicite.

reato-cassazione-mangaFonte foto: ANSA
Un ragazzo corre verso l’ingresso del 28° Manga Barcelona, convention annuale di anime e manga che si tiene ogni anno nella città catalana.

Oltre a questo, nella chiavetta USB prelevata a casa del soggetto, sono state trovate immagini e fumetti manga riproducenti rapporti sessuali incestuosi tra adulti e minorenni ed illustrazioni di un racconto erotico.

La difesa ha deciso di ricorrere in Cassazione in quanto, secondo gli avvocati, la Corte d’Appello aveva errato nell’assimilare le illustrazioni in possesso dell’uomo a materiale pedopornografico, dato che esse non rappresentavano situazioni reali.

A questo punto però, la Cassazione ha sottolineato che “deve condividersi il richiamo delle sentenze di merito alle pronunce di questa Suprema Corte che hanno conferito rilevanza penale non solo alla riproduzione reale del minore in una situazione di fisicità pornografica, ma anche a disegni, pitture, e tutto ciò che sia idoneo a dare allo spettatore l’idea che l’oggetto della rappresentazione pornografica sia un minore“: elaborazione che consente di ritenere immune da censure la conferma della decisione di condanna sia per i fumetti, sia per le illustrazioni del racconto erotico raffiguranti minori impegnati in atti incestuosi o altre attività sessuali”.

Ovvero: le rappresentazioni visive potenzialmente idonee ad generare nello spettatore l’idea di assistere ad una rappresentazione pornografica con un minore sono del tutto sovrapponibili ad immagini connesse a situazioni reali.

Il precedente nel 2017

Un caso analogo si era già verificato nel 2017.

Anche allora la Cassazione spiegò che la rilevanza penale della condotta stava nella rappresentazione di situazioni nelle quali i minori risultavano ridotti al rango di meri oggetti sessuali, a prescindere dal fatto che in esse fossero ritratte persone vero o personaggi di pura fantasia.

Cosa rischia chi possiede manga erotici?

Naturalmente, non tutti i manga erotici – noti come hentai – sono vietati dalla legge. Le limitazioni riguardano solo chi detiene materiale che rappresenta minori.

In tal caso la pena prevista è la reclusione fino a 3 anni e con la multa non inferiore a 1.549 euro.

Chi decide se si tratta di pedopornografia

La domanda sorge spontanea: come si fa a capire se il personaggio del fumetto è minorenne o solo un adulto che dimostra molto meno dell’età che ha, visto che si tratta di soggetti inesistenti?

Questa valutazione viene rimessa al giudice del primo grado che è chiamato a valutare le sembianze fisiche dei personaggi ritratti e l’eventuale sviluppo dei caratteri sessuali: se questi ultimi sono ancora in fase adolescenziale, con il seno non ancora formato, allora si può parlare di pedopornografia.

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