Per i giudici Impagnatiello premeditò l'omicidio di Giulia Tramontano, le motivazioni dell'ergastolo
Pubblicate dai giudici le motivazioni per l’ergastolo dato a Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano: premeditato per 6 mesi
I giudici della Corte d’Assise di Milano hanno reso pubbliche le motivazioni che hanno portato alla condanna all’ergastolo di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio premeditato della compagna Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023. Secondo la sentenza, l’imputato avrebbe pianificato il delitto per quasi sei mesi, a partire dal dicembre 2022, quando venne a conoscenza della gravidanza di Giulia.
L’ergastolo a Impagnatiello
Il processo a Alessandro Impagnatiello si è concluso con la condanna all’ergastolo, confermando le richieste dell’accusa. La Corte d’Assise di Milano ha ritenuto l’ex barman responsabile dell’omicidio premeditato della compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi.
Il verdetto si è basato su una serie di elementi che hanno evidenziato la volontà dell’imputato di eliminare la sua allora compagna in modo studiato e pianificato, agendo con “estrema freddezza” e “assenza di pentimento”.
Fonte foto: ANSA
Le aggravanti riconosciute a Impagnatiello sono state la premeditazione, la crudeltà e l’interruzione non consensuale della gravidanza, elementi che hanno poi pesato sulla decisione finale del tribunale.
Le motivazioni dei giudizi
Le motivazioni della sentenza, rese pubbliche oggi – lunedì 17 febbraio 2025 – confermano che Impagnatiello aveva pianificato il delitto per almeno sei mesi. Gli inquirenti hanno trovato ricerche online effettuate dall’uomo su veleni già dal dicembre 2022, pochi giorni dopo aver saputo della gravidanza di Giulia.
Il movente principale sarebbe stata la volontà di liberarsi della compagna e del figlio che portava in grembo, per poter continuare la sua relazione parallela con un’altra donna.
La Corte ha sottolineato che il proposito criminale dell’imputato ha raggiunto il culmine dopo l’incontro tra Giulia Tramontano e l’amante di Impagnatiello, in seguito al quale l’uomo, ritrovatosi smascherato delle sue menzogne, si sarebbe sentito umiliato e senza via d’uscita, decidendo quindi di passare all’azione quella stessa sera.
L’omicidio di Giulia Tramontano
L’omicidio si è consumato nella serata del 27 maggio 2023, nell’appartamento di Senago, in provincia di Milano. Secondo la ricostruzione dei giudici, Giulia Tramontano è stata accoltellata 37 volte, con 11 colpi inferti mentre era ancora viva.
Dopo l’omicidio, Impagnatiello ha tentato di occultare il cadavere, cercando prima di bruciarlo e poi nascondendolo in un’intercapedine vicino alla loro abitazione.
Le indagini hanno rivelato che l’uomo ha cercato fino all’ultimo di costruire un alibi, mandando messaggi dal cellulare della vittima per simulare che fosse ancora viva. La crudeltà dell’azione e l’assenza di pentimento hanno contribuito alla decisione della Corte di infliggergli la massima pena prevista dalla legge.
