Influenza aviaria nei gatti, il 67% non sopravvive: lo studio che preoccupa gli esperti e i rischi per l'uomo
Secondo uno studio statunitense l'influenza aviaria H5N1 rappresenta una minaccia seria per la salute dei gatti. E la trasmissione all'uomo è possibile
L’influenza aviaria H5N1, già nota per la sua pericolosità per pollame e uccelli selvatici, rappresenta una minaccia in aumento anche per i gatti domestici. Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università del Maryland ha rilevato un preoccupante incremento dei casi di contagio nei felini, con un tasso di mortalità del 67%.
- Nuovo studio sull'influenza aviaria, i pericoli per i gatti
- Le precauzioni da adottare
- Quali sono i rischi per l'uomo
Nuovo studio sull’influenza aviaria, i pericoli per i gatti
I gatti contraggono il virus H5N1 principalmente attraverso la predazione di topi e uccelli infetti.
I sintomi nei gatti infetti includono secrezioni oculari e nasali, letargia, perdita di coordinazione e cecità.
Dagli Usa arriva l’allarme aviaria per i gatti
La trasmissione del virus all’uomo è possibile, sebbene rara, e avviene per contatto diretto con saliva, escrementi o altri fluidi corporei dell’animale infetto.
Le precauzioni da adottare
Per proteggere i gatti e ridurre il rischio di trasmissione all’uomo, è fondamentale seguire alcune semplici precauzioni:
- evitare di dare ai gatti carne cruda o latte crudo, che potrebbero essere contaminati
- limitare il tempo che i gatti trascorrono all’aperto senza supervisione, riducendo così le occasioni di contatto con animali infetti
- mantenere puliti gli ambienti frequentati dai gatti.
In caso di sintomi sospetti nei gatti, occorre contattare immediatamente un veterinario.
Quali sono i rischi per l’uomo
Come detto, al momento gli studiosi ritengono improbabile che possa avvenire la trasmissione del virus dal gatto domestico all’uomo. Tuttavia non è escluso che, se c’è “un’esposizione prolungata e non protetta”, questo si possa verificare: il virus, infatti, ha un’alta capacità di evoluzione e di adattamento.
A inizio maggio la comunità scientifica ha lanciato l’allarme su quella che potrebbe essere la prossima pandemia che il mondo dovrà fronteggiare.
Il virus che sta contagiando gli animali è il ceppo H5N1 ma ce ne sono diversi in circolazione e questi si stanno già modificando.
Secondo gli esperti le modifiche stanno avvenendo sui recettori di superficie, gli stessi che nel coronavirus hanno decretato l’adattamento all’uomo.