Paura a Brescia per un'enorme antenna caduta da un elicottero: indagini sull'incidente aereo. Cosa è successo
Un'enorme antenna è caduta da un elicottero a Brescia nel primo pomeriggio di sabato 25 marzo: sull'incidente aereo sono state avviate le indagini
Paura a Brescia nella giornata di sabato 25 marzo: un enorme esagono montato su un elicottero, che da settimane sta sorvolando la città lombarda, si è staccato finendo rovinosamente sul terreno.
- Cosa è successo all'elicottero a Brescia
- Le indagini sull'incidente aereo a Brescia
- Nessun ferito o danno per l'incidente aereo a Brescia
- Perché l'elicottero stava sorvolando la città di Brescia
Cosa è successo all’elicottero a Brescia
Come riporta l’agenzia ‘ANSA’, l’elicottero, che da settimane sta sorvolando Brescia con l’obiettivo di cercare falde acquifere e sorgenti nel sottosuolo, ha toccato la linea di guarda dei cavi dell’alta tensione con il cestello, all’altezza di via Malta, tranciandola.
Il cestello esagonale trasportato dall’elicottero si è così staccato, finendo fortunatamente in mezzo a un terreno agricolo.
Le indagini sull’incidente aereo a Brescia
Su quanto accaduto a Brescia nel primo pomeriggio di sabato 25 marzo è stata avviata un’indagine. La grande antenna cerca-sorgenti è stata posta sotto sequestro. Il caso è stato classificato come incidente aereo.
Nessun ferito o danno per l’incidente aereo a Brescia
Come riportato da ‘TgCom24’, fortunatamente, non si sono registrati né vittime né danni in seguito all’incidente aereo avvenuto a Brescia sabato 25 marzo.
Perché l’elicottero stava sorvolando la città di Brescia
Come già evidenziato, l’elicottero era impegnato già da settimane a sorvolare il cielo di Brescia, alla ricerca di nuove falde acquifere e sorgenti nel sottosuolo della città lombarda.
Fausto Conforti, sindaco di Berlingo, aveva scritto su ‘Facebook’ il 22 marzo: “Perché uno strano elicottero ha sorvolato Berlingo? Si cercano nuove falde. L’elicottero con l’enorme esagono, grazie alla tecnologia (danese) Skytem, trasporta una struttura di 20 metri per 30, una sorta di antenna che invia un segnale in grado di arrivare fino a 350 metri sottoterra. Il segnale consiste in un campo elettromagnetico – senza alcun rischio per la salute umana e di flora e fauna – la cui variazione nel tempo produce nel sottosuolo delle correnti elettriche a cui è associato un campo magnetico secondario, rilevato dallo strumento durante il volo”.
Il primo cittadino di Berlingo aveva poi aggiunto: “Lo studio, unico in Italia per la vastità dell’area di ricerca, si pone l’obiettivo di individuare nuove falde acquifere per contrastare l’emergenza siccità. Sarà un gruppo di esperti a interpretare e processare le informazioni, per fornire un modello idrogeologico del sottosuolo bresciano. Si cercano così falde o bacini sotterranei non ancora utilizzati per scopi idropotabili”.