Patrick Zaki si laurea con 110 e lode a Bologna in collegamento video dall'Egitto: due minuti di applausi
Patrick Zaki si laurea con 110 e lode a Bologna, ma in collegamento dall’Egitto. Tra due settimane si terrà l’udienza per reato d'opinione
Festa rimandata per Patrick Zaki, che si laurea a distanza all’Università di Bologna. In collegamento video Zaki ha discusso la laurea e ottenuto il massimo dei voti, ovvero 110 e lode. Il giovane ha chiuso la presentazione con una citazione di Nelson Mandela: “Tutto sembra impossibile, finché non si realizza”.
La laurea a distanza
Patrick Zaki si è laureato con 110 e lode all’Università di Bologna. Ha concluso oggi, mercoledì 5 luglio, il suo percorso nel master Women’s and gender studies con una tesi in “Media, giornalismo e impegno pubblico”.
La laurea si è svolta, inevitabilmente, a distanza. Il collegamento video dall’Egitto è rimasto ben saldo fino alla fine della presentazione, facendo sentire al pubblico la citazione di Mandela che Zaki ha voluto recitare e a lui tutto il calore dei due minuti di applausi. Presente il rettore dell’Università di Bologna, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e la vicesindaca Clancy.
Laurea con lode per Patrick Zaki in collegamento dall’Egitto
Chi è Patrick Zaki
Patrick Zaki, nato a Mansoura (nel nord-est dell’Egitto) il 16 giugno 1991, ed è diventato, senza volerlo, il volto della repressione egiziana. Il giovane, iscritto all’Università di Bologna dove frequentava il master grazie all’Erasmus, è stato arrestato in Egitto per reati d’opinione.
Da sempre Zaki si è impegnato nella difesa dei diritti umani e come attivista il processo è apparso fin da subito un tentativo di censura dei temi quali oppressione dei diritti della comunità cristiana e delle altre minoranze.
Il processo
Patrick è stato arrestato il 7 febbraio 2020 e la sua detenzione è terminata solo l’8 dicembre 2021 (ne ha raccontato l’esperienza in un’intervista da Fabio Fazio). I capi d’accusa formulati nei suoi confronti sono ancora: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie e propaganda pro-terrorismo. Il giovane, secondo quanto dichiarato nel tempo dal suo avvocato, è stato bendato e torturato per ore prima dell’inizio della detenzione.
Nonostante il difficile percorso, Zaki è riuscito a portare a termine gli studi, grazie anche all’attenzione internazionale che si è battuta per la sua scarcerazione prima del processo. Non è ancora il momento per fare festa, ricorda però Amnesty. “Come possiamo essere felici che lui debba discutere la sua tesi a due settimane dalla prossima udienza?”, ha commentato Riccardo Noury di Amnesty. Infatti il 18 luglio, tra due settimane, si terrà la prossima, e si spera l’ultima, udienza del processo contro Zaki.