Passamontagna e testi di denuncia: il rap del poliziotto cantante
Il poliziotto-rapper 26enne ha già inciso diversi singoli che gli hanno procurato un certo seguito sui social
“Chi è lo sbirro?” è il titolo del suo singolo, lui è un agente della polizia di Stato di 26 anni che canta incappucciato per fare comprendere la realtà di un lavoro bistrattato e sottopagato. Un fenomeno sui social con un seguito di oltre 1.500 follower.
“Mi arrivano tantissimi messaggi privati di ragazzi che mi incoraggiano ad andare avanti, che apprezzano le mie canzoni” testimonia al Corriere della Sera il poliziotto, che ha già registrato una canzone dedicata a Falcone e Borsellino e una per Willy, il 21enne ucciso a Colleferro.
“I commenti negativi sono pochissimi. Dietro al mio volto coperto ci sono tutti i poliziotti, i carabinieri che non hanno voce, quelli che ogni giorno tutelano tutti, pure quelli pronti a puntargli il dito contro alla prima occasione. Sono convinto che, seppur non sarà facile, le cose potranno cambiare” racconta il 26enne.
Nei suoi video canta con un passamontagna in testa. Il genere della sua musica è il rap, ispirandosi ai ritmi e i testi da denuncia di Fibra a J-Ax. “Il mio obiettivo — dice il poliziotto-rapper — è far capire chi siamo realmente noi poliziotti, ma anche le forze dell’ordine in generale considerato l’accanimento che c’è nei nostri riguardi nei telegiornali. I giovani devono essere informati su ciò che realmente accade, oltre il video di 10 secondi mandato in onda sulle manganellate date da un agente in una situazione a rischio.
“Se mai raggiungerò la fama dei rapper più famosi – è la sua ambizione – in tanti cambieranno idea sui poliziotti aggressivi. Lo dico in musica, ma quello che canto è la realtà del nostro lavoro. Quella intera, senza tagli e senza sconti”.
