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Parla il padre di Giovanbattista Cutolo: "Via da Napoli: sono sconfitto, ha ucciso mio figlio. Aveva talento"

Franco Cutolo, il padre del ragazzo ucciso a Napoli, ha rilasciato una straziante intervista a Repubblica dove ha esternato il suo indicibile dolore

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Napoli città di contrasti: ora sfavillante di cultura e bellezza, ora intrisa di violenza e degrado morale. Un luogo dove le storie di successo si intrecciano con avvenimenti tragici, come quella di Giovanbattista, il giovane musicista di 24 anni ucciso in strada per una banale lite. Napoli ora perderà l’ennesimo figlio di questa terra, il papà del ragazzo Franco Cutolo, regista teatrale. In una recente intervista, l’uomo ha manifestato il suo indescrivibile dolore e la profonda delusione ricevuta dalla città, al punto da decidere di andare via per sempre.

Un giovane talentuoso

Franco Cutolo si è speso in particolare per raccontare del talento straordinario di suo figlio, un musicista eclettico e promettente. Purtroppo, il destino crudele lo ha portato via con tre spari in piazza Municipio, senza alcun motivo valido.

«Mio figlio era proteso verso una vita meravigliosa, bruciata in strada, con tre colpi di pistola, così, senza un motivo” si è sfogato Franco Cutolo. “L’ho cresciuto a pane e cultura e Napoli me l’ha ucciso a 24 anni. Vado via da questa città, basta”.

napoli ragazzo uccisoFonte foto: iStock

L’omicidio di Giovanbattista Cutolo è avvenuto nella centralissima piazza Municipio a Napoli

Napoli e la camorra

Il dolore nel cuore di Cutolo è palpabile, mentre si prepara a lasciare Napoli, ritenendola responsabile per la perdita del suo amato figlio. Cutolo ha espresso la sua convinzione che una famiglia debba essere idonea per educare i propri figli.

Se non lo è, la patria potestà dovrebbe essere revocata. “Mi hanno sconfitto. Da padre, da uomo di cultura, da sessantenne, sostengo che se una famiglia non ha i requisiti per educare, non deve avere la patria potestà. Solo così si può combattere il degrado morale e la camorra”. Questa è la sua risposta alla presenza del crimine organizzato a Napoli.

La cultura come medicina

Il messaggio straziante di Cutolo è chiaro: proteggere i giovani dall’influenza della criminalità organizzata. Per lui, la cultura è la medicina dell’umanità, e dove manca, c’è barbarie. Il suo grido disperato è un appello alla responsabilità e all’azione.

“Mi sembrava di vivere un incubo, mi sentivo fuori dalla realtà, mi sono convinto che fosse uno scherzo” ha ammesso il padre, parlando di quando ha ricevuto la tragica notizia.

“Solo quando ho visto il cadavere di mio figlio fuori dalla cella frigorifera, ho realizzato. Alterno stati d’animo, rifiuto l’idea, mi deprimo e poi prendo coscienza guardando una sua foto, rivedendo un video, li cerco sul telefonino. Devo impormi di pensare che ormai quelle immagini sono memoria, non più storia vibrante di chi è vicino a me, ogni giorno.»

Morto per motivi futili

Cutolo è stato informato della possibile rissa tra la ragazza accanto a suo figlio e altre persone a causa di un motorino parcheggiato male. Giovanbattista è stato colpito alle spalle, senza apparente coinvolgimento diretto.

Cutolo ha descritto suo figlio come un giovane tranquillo, cresciuto per le strade, ma in grado di evitare situazioni pericolose e ha ricordato l’amore di suo figlio per Napoli, la sua città.

Il giovane aveva persino un provino per l’orchestra di Sanremo in programma nei prossimi giorni. Giovanbattista, innamorato di Napoli, ci sarebbe andato controvoglia, secondo il papà. “Si sarebbe salvato se solo fosse stato convocato qualche giorno prima” ha commentato amaramente Franco Cutolo. Salvato da quella città che amava, testimone della sua fine tragica e insensata.

ragazzo ucciso napoli papà Fonte foto: ANSA
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