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POLITICA ESTERA

Papa Francesco riduce lo stipendio dei cardinali, il Vaticano stringe la cinghia: quanto guadagnano

Papa Francesco ha annunciato in una lettera ai cardinali i primi tagli allo stipendio dei porporati, nel solco del piano di spending review del Vaticano

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Papa Francesco taglia lo stipendio ai cardinali per rimediare al deficit di bilancio della Santa Sede. A partire dall’1 novembre alle buste paga di una trentina di porporati impiegati nei dicasteri saranno decurtati circa un centinaio di euro. Un sacrificio simbolico che il Pontefice spera possa essere accolto “nel più autentico spirito di cooperazione per il bene della Chiesa” come scritto nella lettera inviata dal capo della Segreteria per l’economia, il prefetto Maximino Caballero.

La lettera

Con il messaggio inviato “ai principali collaboratori del Collegio cardinalizio”, Papa Francesco “ha disposto che “venga sospesa l’erogazione della ‘Gratifica per la Segreteria’ e della ‘Indennità di Ufficio’ finora riconosciute tra gli emolumenti mensili” spettanti ai cardinali di Curia.

Nella stessa missiva con cui è stato chiesto “un segno di concreta dimostrazione dello spirito di servizio ed essenzialità”, il Prefetto Caballero ha poi annunciato l’arrivo anche di “altre misure” che “richiederanno il contributo da parte di tutti“.

Sergio Mattarella e Papa Francesco in uno degli ultimi incontri in Vaticano

Lo stipendio dei cardinali

Come riporta Il Messaggero, dunque, la decurtazione che ha interessato per adesso la trentina di cardinali con incarichi nei dicasteri, con uno stipendio di massimo 5mila euro tra benefit e altre voci, rappresenterebbe soltanto il primo passo nel piano di spending review anticipato dal Pontefice, che riguarderà le casse di tutti i dicasteri e più in generale gli oltre 200 porporati.

Una riforma economica resa necessaria dal deficit di oltre 83 milioni con cui è stato chiuso l’ultimo bilancio del Vaticano, per il quale due anni fa il gesuita padre Guerrero Alves, predecessore dell’attuale prefetto della Segreteria per l’Economia, aveva espresso forti preoccupazioni in merito alla sostenibilità del sistema sistema economico, pensionistico, finanziario della Santa Sede.

I tagli di Papa Francesco

“La riforma – si legge nella comunicazione diffusa dal Papa ai cardinali – ha posto le basi per l’attuazione di politiche etiche che consentano di migliorare il rendimento economico del patrimonio esistente (…) A ciò si accompagna l’esigenza che ciascuna Istituzione si adoperi per reperire risorse esterne per la propria missione, facendosi esempio di una gestione trasparente e responsabile al servizio della Chiesa”.

L’obiettivo è raggiungere il pareggio di bilancio, ritenuto “realizzabile” nonostante il calo costante delle donazioni e a fronte degli oltre 4 mila dipendenti del Vaticano, per i quali ogni mese l’Apsa stacca un assegno di quasi dieci milioni di euro.

Fonte foto: ANSA

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