Papa Francesco e la frase spes contra spem: cosa significa la formula che ha scatenato il panico in Vaticano
Da dove viene e cosa significa l'espressione "Spes contra spem" usata dal cappellano del Gemelli durante la preghiera per Papa Francesco
Restano gravi le condizioni di Papa Francesco, ricoverato in ospedale dal 14 febbraio. L’espressione “spes contra spem” usata durante la preghiera per il Pontefice da don Nunzio Currao, cappellano del Policlinico Gemelli, ha contribuito a generare ancora più ansia e preoccupazione per la salute del Santo Padre. Ecco da dove arriva e cosa significa questa formula.
- La frase "spes contra spem" durante la preghiera per Papa Francesco
- L'origine dell'espressione "spes contra spem"
- Cosa significa
La frase “spes contra spem” durante la preghiera per Papa Francesco
“In questo momento vorrei che chiedessimo la stessa fede di Abramo, la “spes contra spem,” la speranza contro ogni speranza“.
Lo ha detto lunedì 24 febbraio don Nunzio Corrao, cappellano del Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato da giorni Papa Francesco, guidando la preghiera nel corso della speciale adorazione eucaristica dedicata al Pontefice.
Date le condizioni critiche del Santo Padre, questa frase ha generato ansia in tanti fedeli.
L’origine dell’espressione “spes contra spem”
“Spes contra spem” è una locuzione latina, traducibile letteralmente con “la speranza contro la speranza”.
Si tratta di una espressione che deriva dal Nuovo Testamento della Bibbia, più precisamente dalla Lettera ai Romani di san Paolo (4, 18).
In un passaggio della Lettera, l’apostolo usa questa espressione parlando della fede assoluta del patriarca Abramo nei confronti di Dio.
Nel libro della Genesi si legge che Abramo non dubitò mai della promessa divina di un figlio, nonostante la sua età avanzata e la sterilità della moglie.
Cosa significa
L’espressione “speranza contro ogni speranza” è poi diventata proverbiale, come tante altre contenute nella Bibbia.
Sta a indicare l’atteggiamento di chi continua a sperare e non si arrende, anche quando tutto sembra indicare che non ci sia più nulla da fare.
Viene usata comunemente in tanti contesti, anche da chi non è credente.
