Papa Francesco e l'insufficienza respiratoria acuta, cos'è e perché è stata necessaria la broncoscopia
Papa Francesco ha avuto due episodi di insufficienza respiratoria acuta ed è stato curato in entrambi i casi con delle broncoscopie: l'aggiornamento
Nuovo aggiornamento sulle condizioni di Papa Francesco. Nella giornata di lunedì 3 marzo il Pontefice ha avuto due episodi di insufficienza respiratoria acuta che hanno reso necessarie due broncoscopie. A comunicarlo è il bollettino medico diffuso nel pomeriggio dalla Sala stampa della Santa Sede che ha anche sottolineato come il Santo Padre sia sempre rimasto vigile, orientato e collaborante.
- Come sta Papa Francesco
- L'aggiornamento
- Cos’è l’insufficienza respiratoria acuta e perché è servita la broncoscopia
Come sta Papa Francesco
Il peggioramento delle condizioni di Papa Francesco è avvenuto nella giornata di lunedì. Il Pontefice ha avuto, per due volte, un’insufficienza respiratoria acuta. A causarle è stato un importante accumulo di muco endobronchiale con conseguente broncospasmo.
Il pronto intervento dei medici dell’ospedale Gemelli di Roma, dov’è ricoverato, ha fatto rientrare l’emergenza grazie a “due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni“, come ha fatto sapere la Santa Sede. Il Papa rimane in prognosi riservata ma, come detto, resta vigile e collaborante.
Fonte foto: IPA
L’aggiornamento
Il bollettino serale ha fatto luce sulle condizioni del Papa che, nel pomeriggio, è tornato a essere sottoposto a “ventilazione meccanica non invasiva”.
L’aggiornamento fa seguito a quello fatto trapelare in mattinata quando la Sala stampa vaticana aveva fatto sapere che Bergoglio aveva riposato bene durante la notte tra il 2 e il 3 marzo. Le condizioni dunque erano tornate stazionarie dopo che venerdì il Pontefice aveva accusato una crisi respiratoria con broncospasmo e vomito.
Il Santo Padre, 88enne, è al suo 18esimo giorno di ricovero al Gemelli dopo essere stato ricoverato nello scorso 14 febbraio per un’infezione alle vie respiratorie e una polmonite bilaterale che ha colpito quindi entrambi i polmoni.
Cos’è l’insufficienza respiratoria acuta e perché è servita la broncoscopia
Secondo fonti vaticane riportate dal Corriere della Sera, l’accumulo di muco è una conseguenza normale della polmonite di cui soffre Francesco. Le crisi risalgono a diverse ore prima della pubblicazione del bollettino, si sono concluse e i valori del sangue restano invariati. Il Santo Padre dunque non è stato colpito da una nuova infezione ma dalle conseguenze di quella che era già presente.
L’insufficienza respiratoria acuta è una patologia caratterizzata dall’incapacità del sistema respiratorio di ossigenare adeguatamente il sangue o eliminare efficacemente dall’organismo l’anidride carbonica. Per questo motivo si crea un’alterazione della pressione parziale di O2 e CO2 nel sangue arterioso, da cui deriva una forte difficoltà nella respirazione autonoma. Può manifestarsi nei casi di polmonite. Per contenerla occorre agire tempestivamente per stabilizzare le condizioni del paziente e chiarire le cause della crisi respiratoria. Il trattamento nell’emergenza prevede la somministrazione di ossigeno medicinale attraverso ossigenoterapia. Nei casi più gravi, può essere necessario l’uso della ventilazione meccanica tramite respiratore artificiale.
Papa Francesco è stato curato in questa crisi respiratoria con una broncoscopia. Si tratta di un esame che valuta lo stato dei bronchi ed effettua lavaggi dei rami bronchiali esplorati o biopsie, prelevando campioni di muco o di tessuto da esaminare. Serve inoltre anche a rimuovere secrezioni bronchiali o corpi estranei.
