Papa Francesco consiglia il "coraggio della bandiera bianca" all'Ucraina: polemiche e risposta del Vaticano
Le dichiarazioni di Papa Francesco sull'Ucraina diventano un caso. Poi le dure critiche del Pontefice indirizzate ad Hamas e Israele
Papa Francesco, in un’intervista rilasciata alla Radio Televisione Svizzera (Rsi), ha consigliato all’Ucraina la via del negoziato con la Russia, suggerendo “il coraggio della bandiera bianca“. Le dichiarazioni del Pontefice hanno sollevato qualche polemica, spingendo il Vaticano a un chiarimento in seconda battuta. Il Santo Padre ha anche parlato di Hamas e Israele, definendoli “irresponsabili”.
- Papa Francesco: le dichiarazioni sull'Ucraina e il "coraggio di negoziare"
- La puntualizzazione del Vaticano sul tema "bandiera bianca"
- Papa Francesco: critiche dure ad Hamas e Israele
Papa Francesco: le dichiarazioni sull’Ucraina e il “coraggio di negoziare”
Il Papa ha parlato con Rsi a inizio febbraio, ma l’intervista è stata resa pubblica soltanto nelle scorse ore. Tema del dialogo il colore bianco, ossia la tinta simbolo del papato e della pace.
L’intervistatore, Lorenzo Buccella, ha evidenziato che c’è chi chiede a Kiev il coraggio della resa, ossia della bandiera bianca, rimarcando però che tale scenario potrebbe essere interpretato come una sorta di resa e di una vittoria del prevaricatore, in questo caso la Russia guidata da Vladimir Putin.
Cosa ne pensa il Papa? “È un’interpretazione, ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare”.
“E oggi – ha proseguito Bergoglio – si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà?”.
E ancora: “Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore“.
La puntualizzazione del Vaticano sul tema “bandiera bianca”
Le dichiarazioni del Papa hanno sollevato dei malumori e sono state lette da alcuni come una specie di richiesta di resa da parte dell’Ucraina. Un’interpretazione fuorviante secondo il Vaticano.
Il Papa, ha sottolineato il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, “usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato”.
“Altrove – ha aggiunto Bruni – nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: “Il negoziato non è mai una resa”. L’auspicio del Papa resta quello sempre ripetuto in questi anni, ossia una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”.
Papa Francesco: critiche dure ad Hamas e Israele
Nell’intervista il Papa ha poi criticato Hamas e Israele, spiegando che “tutti i giorni alle sette del pomeriggio” chiama “la parrocchia di Gaza. Seicento persone vivono lì e raccontano cosa vedono: è una guerra”,
“E la guerra – ha proseguito il Pontefice – la fanno due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra. Poi non c’è solo la guerra militare, c’è la “guerra-guerrigliera”, diciamo così, di Hamas per esempio, un movimento che non è un esercito. È una brutta cosa”.
Il Santo Padre ancora una volta ha ribadito che lui è pronto a fare da ponte per la pace in un eventuale negoziato. “Io sono qui, punto”, ha affermato Bergoglio. ”
“Ho inviato una lettera agli ebrei di Israele, per riflettere su questa situazione. Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio per non portare il Paese al suicidio. Gli ucraini, con la storia che hanno, poveretti, gli ucraini al tempo di Stalin quanto hanno sofferto…”, ha concluso il Papa.