Paolo Signorelli, portavoce di Lollobrigida, si autosospende dopo il caso delle chat antisemite con Diabolik
Paolo Signorelli si autosospende dal suo incarico di portavoce del ministro Lollobrigida: scoperte alcune chat antisemite con l'amico Diabolik
Paolo Signorelli ha annunciato l’autosospensione dall’incarico di portavoce di Francesco Lollobrigida. La decisione è stata presa dopo l’esplosione del caso sulle chat antisemite: una serie di messaggi d’odio e di elogi a terroristi neofascisti che il collaboratore del ministro dell’Agricoltura si scambiava con l’amico Fabrizio Piscitelli, in arte Diabolik.
- Chat antisemite, si autosospende Paolo Signorelli
- La reazione del ministro Lollobrigida
- I messaggi antisemiti tra Signorelli e Diabolik
Chat antisemite, si autosospende Paolo Signorelli
Tramite un comunicato in cui annuncia l’autosospensione, Paolo Signorelli ha fatto sapere di “non ricordare la conversazione in oggetto, che sarebbe avvenuta molti anni fa e che mi ha colto del tutto di sorpresa”.
Il portavoce del ministro Lollobrigida ha sottolineato che “i gravi contenuti di quella conversazione”, sono “quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire“.
In primo piano il ministro Francesco Lollobrigida, seguito dal suo portavoce Paolo Signorelli
“In attesa di chiarire la vicenda – si legge in conclusione della nota – ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida”.
La reazione del ministro Lollobrigida
“Paolo Signorelli mi ha comunicato la sua volontà di rimettere l’incarico di capo ufficio stampa con effetto immediato in attesa di chiarire le affermazioni riportate dal quotidiano La Repubblica e delle quali ovviamente non ero a conoscenza”. Sono queste le prime parole di Francesco Lollobrigida dopo lo scoppio del caso sulle chat antisemite.
“Per come ho conosciuto Paolo Signorelli in questi due anni, sono certo sia distante anni luce da quanto riportato nella conversazione e confido possa smentirla al più presto”, ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
I messaggi antisemiti tra Signorelli e Diabolik
Commenti antisemiti e lodi ai terroristi dell’eversione nera. È questo il contenuto delle chat di WhatsApp tra Paolo Signorelli e Diabolik.
I messaggi risalgono alla fine del 2018, quando Paolo Signorelli faceva lo speaker per una radio della Capitale e sono emerse nel corso delle indagini sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, ucciso a Roma il 7 agosto del 2019.
“Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei“, dice Diabolik. “Tutti ebrei”, rincara Signorelli. Nelle varie conversazioni i due si scagliano anche contro Gad Lerner e della posizione assunta dal giornalista dopo la morte di un tifoso a San Siro. “Quell’ebreo di Gad Lerner…”, scrive Piscitelli. “Cosa ha detto quel porco?”, replica Signorelli.
E poi si pronunciano anche in elogi nei confronti degli esponenti del terrorismo nero, come Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mairio Tuti. “Onore a loro“, scrive Signorelli.