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Paolo Crepet contro il cellulare sotto i 12 anni, attacco a scuola e genitori dopo lo studente accoltellato

Dopo l'accoltellamento di uno studente di 12 anni da parte di un coetaneo, Paolo Crepet torna ad attaccare scuola e famiglie

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Paolo Crepet contro i social. Lo psichiatra e sociologo attacca l’eccessiva libertà di utilizzo dei telefoni da parte dei bambini sotto i 12 anni e gli atteggiamenti troppo permissivi da parte dei genitori.

Crepet contro social, videogiochi e televisione

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha criticato duramente l’educazione dei giovani alla luce degli ultimi eventi violenti tra ragazzini, tra cui il recente accoltellamento di uno studente di 12 anni.

“La prima avvisaglia è arrivata con la tv, siamo passati dalla nonna del Corsaro nero ai cartonati animati giapponesi senza colpo ferire. Poi è arrivata la Playstation, ma adesso con i social è come aver fatto un salto da una 500 alla Formula 1” ha detto Crepet.

Paolo Crepet

“Credo che i telefonini andrebbero vietati almeno fino a 12 anni. Su questo mi ha chiesto un parere anche il ministro dell’Istruzione Valditara, sono d’accordo su tutta linea a una decisione di questo tipo” ha continuato lo psichiatra.

Una trasformazione di lungo periodo

Crepet ha anche tenuto a sottolineare che non si tratta di un cambiamento repentino, ma dell’accelerazione, a suo parere, di una trasformazione di più lungo periodo nel modo di educare i giovani.

“Non si dica che è una cosa recente, sono cambiamenti in atto da anni, anche decenni, ma di cui non ci siamo voluti accorgere. Lo dico chiaramente, anche a costo di essere considerato retrogrado o peggio” ha dichiarato Crepet.

“Io non penso che a una ragazzina o un ragazzino si debba concedere di fare una seratona, con alcol, droga e sesso. A 13 anni mica diamo la patente per guidare, invece abbiamo dato ai nostri figli la patente di adulto” ha poi concluso.

Attacco ai genitori

Crepet ha poi attaccato le famiglie e i genitori, che non sarebbero più in grado di dire “no” ai figli: “La famiglia non c’è più, intesa anche in senso più contemporaneo, per intenderci quella del Dopoguerra.”

“I genitori non sanno cosa fare, l’unica cosa che hanno capito è che bisogna concedere tutto ai figli, aprire totalmente la diga. I genitori di questi dodicenni hanno 40-45 anni, e sono i peggiori della storia, perché sono cresciuti con l’idea che mettere limiti è una cosa riprovevole, che va agevolata la vita dei ragazzi in tutti i modi” ha dichiarato Crepet.

“Professori che sento o che mi scrivono, quei pochi che ancora hanno amore per la loro professione, mi dicono che sono imbarazzati, intimoriti perfino atterriti perché hanno paura di fare qualsiasi cosa. Perché vengono emarginati, derisi, diventano oggetto di violenza. Anche nella scuola materna i bambini sono abituati a comandare” ha poi concluso.

Fonte foto: ANSA

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