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Orrore nella casa di riposo a San Donà con anziani picchiati e violentati: morta donna che denunciò le botte

Botte, violenze e insulti nell'Rsa 'Monumento ai Caduti'. L'inchiesta ha rivelato 15 vittime di 4 operatori sociosanitari

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Erano oggetto di vessazioni continue gli ospiti della casa di riposo ‘Monumento ai Caduti’ a San Donà di Piave, comune di Venezia. Gli anziani venivano costantemente insultati e spesso persino picchiati con pugni e schiaffi dagli operatori sociosanitari che lavoravano nella struttura. Lo ha rivelato l’inchiesta del pm Andrea Petroni, che all’alba di martedì 14 marzo ha portato i carabinieri della Compagnia di San Donà di Piave e del Nucleo Investigativo lagunare a eseguire 4 misure cautelari.

Le violenze ordinarie

Era l’ala ‘viola‘ della casa di riposo quella dove avvenivano gli orrori. Un vero e proprio inferno, dove gli operatori potevano agire indisturbati grazie anche al silenzio dei loro colleghi.

Violenze che il gip Alberto Scaramuzza, come riporta il Corriere del Veneto, ha definito “Condotte reiterate e sistematiche, non certo occasionali”.

san donà di piaveFonte foto: Tuttocittà.it
Il comune di San Donà di Piave, a Venezia, dove si trova l’Rsa ‘Monumento ai Caduti’

I quattro operatori maltrattavano gli ospiti della struttura con violenza verbale e fisica, una situazione analoga a quella da poco scoperta in una Rsa di Imperia. Gli anziani venivano picchiati, lasciati senza cibo per giorni e, in alcuni casi, gli venivano persino forniti dei farmaci non prescritti dai loro medici.

Sono stati registrati a carico di uno degli operatori anche gravissimi atti di ripetute violenze sessuali su anziane allettate e invalide, che non potevano difendersi.

Chi sono gli operatori arrestati

Sono 4 gli operatori coinvolti, accusati di maltrattamenti aggravati dallo stato di infermità delle vittime. Fabio Danieli, un 47enne di Jesolo, e la compagna Maria Grazia Badalamenti, 61enne palermitana, entrambi residenti a San Donà di Piave, sono stati condotti in carcere.

La 60enne Anna Pollazzon, di origini lucchesi ma residente a San Donà, e Margie Rosiglioni, 65enne sandonatese, sono invece ai domiciliari.

Insieme a loro, altre 4 colleghe sono indagate per minacce. Già lo scorso 25 novembre un altro operatore, Davide Barresi, era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata su tre pazienti della struttura e si trova al momento in carcere. L’uomo era stato già indagato in passato per condotte analoghe in una Rsa nel bellunese, ma era stato assolto in appello.

Le indagini sulla struttura

Le indagini erano iniziate a ottobre del 2022, dopo una segnalazione della nuova direzione della struttura e per volontà delle famiglie degli ospiti.

Una donna, in particolare, si era accorta che la madre era piena di lividi e aveva spinto il suo medico curante a fare tre esposti. Il clima di omertà della struttura aveva reso, però, particolarmente complicate le indagini.

A far luce sulle violenze, alla fine, erano state le telecamere installate dai carabinieri, posizionate prima in un paio di stanze e poi in sette, quando era diventato ormai chiaro che si trattasse di un sistema di violenza diffuso.

Le immagini hanno rivelato 15 vittime in tutto. Una di queste potrebbe essere anche un’anziana che, a inizio febbraio, aveva riportato la frattura di alcune costole. «Fabio mi ha picchiata sulla testa e sul torace mentre lei mi teneva», aveva raccontato la donna allo stesso direttore della Rsa Maurizio Padovan. 

In breve tempo le condizioni di salute della donna si erano aggravate: ricoverata in ospedaleera deceduta il giorno dopo a causa di un versamento al torace. A stabilire l’esistenza di un collegamento tra la frattura e la morte sarà il medico legale.

polizia Fonte foto: ANSA
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