Ordinanza Calabria, botta e risposta tra Boccia e Santelli
Il ministro Boccia ha dichiarato che se Jole Santelli non ritirerà l'ordinanza, il Governo procederà con la diffida
Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia ha lanciato un ultimatum alla presidente della Regione Calabria. A margine della videoconferenza con le Regioni, come riporta l’Ansa, Boccia ha dichiarato che se Jole Santelli non avesse ritirato l’ordinanza entro la serata del 30 aprile, il Governo sarebbe andato avanti con la diffida e per poi impugnare il provvedimento.
Ordinanza Calabria, la replica di Santelli a Boccia
Alle parole del ministro, la governatrice della Calabria ha risposto intervenendo durante la trasmissione “Dritto e rovescio”, su Retequattro: “Il ministro Boccia dice di diffidarmi ma io non ritiro la mia ordinanza“.
“I ristoranti – ha aggiunto Santelli – non li ho aperti io ma il Governo prevedendo la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine. Se vuole ho aggiunto la possibilità di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del Governo? Forse”.
Regioni, “forse aperture differenziate dal 18 maggio”
Durante la conferenza, Boccia ha evidenziato che il 95% delle ordinanze regionali è compatibile col Dpcm in vista della fase 2, mentre il restante 5% deve essere rivisto entro domenica sulla base di un confronto col Governo e le precisazioni nelle faq di Palazzo Chigi.
Boccia, secondo quanto ha appreso l’Ansa, avrebbe anche riconosciuto lo sforzo delle Regioni a procedere con unità, al fine di evitare rotture e tensioni con l’inizio della fase 2.
Boccia ha inoltre chiarito che dal 18 maggio potrebbero esserci aperture differenziate in base alle regioni, in base a come si muoverà l’epidemia dopo il 4 maggio.