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Ora solare, quando cambia e quale impatto avranno sulle bollette le lancette indietro di un'ora

Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre torneremo indietro di un’ora, passando all’orario legale: un cambio che inciderà anche sulle prossime bollette

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Alle 3 della notte tra il 29 e il 30 ottobre dovremo mettere le lancette dei nostri orologi (per chi ha ancora un orologio analogico almeno) indietro di un’ora, ritornando al cosiddetto orario “solare”.

Le conseguenze della perdita di un’ora di luce avranno, come sempre, delle ricadute anche sulle bollette. Solo che stavolta potremmo accusarle maggiormente.

Le conseguenze dell’ora solare in bolletta

Tornare indietro di un’ora in alcuni casi può essere visto come un lato positivo, ad esempio nell’ottica del guadagno di sessanta minuti di sonno.

Ora solare, quando cambia e quale impatto avranno sulle bollette le lancette indietro di un'ora
Il passaggio all’ora solare avviene alle 3 della notte tra il 29 e il 30 ottobre

In questo particolare periodo storico però, avere meno tempo a disposizione con la luce naturale vuol dire spenderne di più usando la luce artificiale. Quindi usare più corrente del normale.

Il dibattito è in realtà aperto da diversi anni in tutta l’UE. Supportato in Italia, nell’ultimo anno, da uno studio presentato dalla rete elettrica Terna.

Secondo il report, nei 7 mesi di ora legale che stanno per terminare il nostro Paese avrebbe risparmiato circa 190 milioni di euro, grazie a un consumo di circa 420 milioni di kilowattora.

I potenziali risparmi in bolletta

Un esempio pratico, che permette di capire l’effettivo risparmio nell’abolizione dell’ora solare, arriva da Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi.

In una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera, Capobianco è partito dall’assunto che con l’ora solare il 21 dicembre (giorno più corto dell’anno) a Roma il sole tramonta alle 16.42, mentre con quella legale diventerebbero le 17.42.

Capobianco ha affermato che “è vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento”.

Calcolando quindi l’intera durata dell’orario solare, ovvero 147 giorni, avremmo altrettante ore in più di luce naturale, per un risparmio che per il 2023 si attesta, stando agli attuali prezzi dell’energia, in circa 2,7 miliardi di euro.

Si può inoltre calcolare anche il minor impatto ambientale dell’ora legale, dato che ritardare di un’ora l’uso della luce artificiale nelle attività lavorative, nel 2021, ha evitato il rilascio nell’atmosfera di circa 215 mila tonnellate di CO2.

Il cambio di orario e la discussione in Europa

In Italia, fatta eccezione per alcuni anni, l’ora legale è in vigore dal 1916, precedendo di cinquant’anni l’ordinamento europeo.

Anche se dal 2019 il Parlamento europeo ha votato per l’abolizione del cambio di ora, resta comunque la possibilità per ogni Stato membro di autoregolamentarsi.

Ragion per cui, anche quest’anno, dovremo fare i conti con il cambio notturno dell’ora. Mantenendo, con ancor più attenzione, un occhio ai consumi.

 

 

ora-solare Fonte foto: ANSA
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