Operaio morto schiacciato da una ruspa all'Ipem di Brindisi: aveva 52 anni, ennesima vittima sul lavoro
Muore schiacciato da una ruspa nello stabilimento industriale Ipem di Brindisi: l'operaio di 52 anni stava eseguendo un lavoro di manutenzione
L’ennesima vittima sul posto di lavoro, questa volta a Brindisi. Nella mattina del 14 aprile un uomo di 52 anni è morto schiacciato da una ruspa nello stabilimento industriale in cui stava lavorando. Si tratta dell’Ipem (Industria petroli meridionali), azienda che si occupa di stoccaggio e di commercializzazione del gas. L’intervento dei soccorsi non ha potuto evitare la tragica morte dell’uomo.
- Perde la vita sotto una ruspa
- Inutile l'intervento dei soccorsi
- L'ennesima vittima sul posto di lavoro
Perde la vita sotto una ruspa
L’incidente sul lavoro è avvenuto venerdì 14 aprile. Secondo le prime informazioni, il 52enne è morto in prossimità del raccordo ferroviario.
Stando a quanto si apprende, l’uomo è stato schiacciato da una ruspa mentre svolgeva il suo lavoro presso lo stabilimento industriale Ipem di Brindisi.
La vittima è originaria di Marcianise, in provincia di Caserta. L’uomo era un dipendente di una ditta appaltatrice esterna a Ipem.
Il 52enne, infatti, si trovava nell’azienda brindisina per un lavoro di sostituzione della ruspa di un mezzo. È in quel momento che sarebbe stato investito.
Inutile l’intervento dei soccorsi
L’evento drammatico si è consumato nel giro di poco tempo. L’arrivo sul posto del personale del 118 non è stato sufficiente a salvare l’uomo.
A bordo del mezzo dal quale la vittima è stata investita c’era un suo collega che, secondo quanto riportato dai giornali locali, è stato trasportatoin stato di shock all’ospedale ‘Di Summa – Perrino’ di Brindisi.
Sull’esatta dinamica dell’incidente adesso indagano gli investigatori. A raggiungere lo stabilimento industriale, infatti, sono stati anche i carabinieri, i vigili del fuoco e il pubblico ministero Giuseppe De Nozza.
L’ennesima vittima sul posto di lavoro
L’operaio 52enne morto a Brindisi è solo l’ennesima vittima sul posto di lavoro. A fine marzo un altro operaio è morto travolto da tubi e impalcature a Frattamaggiore, in provincia di Napoli.
Nei primi due mesi del 2023 in Italia ci sono stati 100 morti sul lavoro, pari a 12 decessi ogni settimana. Secondo i dati dell’Inail, rielaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, 73 decessi sono avvenuti in occasione del lavoro svolto, mentre i restanti 27 si sono consumati in itinere.
Nella prima parte di quest’anno, inoltre, si evidenzia che le Regioni con il più alto tasso di mortalità sono Umbria, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto.
I primi numeri del 2023 registrano un lieve calo (14 vittime in meno) rispetto a quelli del’anno precedente. Questo però non è un motivo di consolazione. In particolare preoccupa che il 9% del totale delle vittime abbia un’eta compresa tra i 15 e i 24 anni.
Resta alto anche il numero delle vittime straniere, con un’incidenza di mortalità pari al 4,2% contro il 3% dei colleghi italiani.