Open Arms a Pozzallo, protocollo coronavirus per i 343 migranti
In seguito allo stato di emergenza dichiarato dal governo, i migranti sono stati sottoposti a più controlli
La ong spagnola Open Arms ha recuperato in mare 363 migranti. Per loro sono stati attivati i nuovi protocolli contro il contagio da coronavirus, l’epidemia scoppiata nelle scorse settimane in Cina. Salvati attraverso 5 diverse operazioni sar, sono stati sottoposti a un doppio controllo della temperatura corporea. Ne dà notizia l’Ansa.
Le prime verifiche sono state effettuate a bordo della nave da parte del medico di porto, Vincenzo Morello, e tre colleghi. Successivamente i migranti sono stati fermati in banchina dai sanitari dell’Asp di Ragusa, alla presenza del direttore sanitario dell’Azienda Raffaele Elia. Le operazioni di sbarco sono state molto più lunghe rispetto a quelle ordinarie.
“Abbiamo ritenuto di essere presenti in banchina”, ha spiegato Raffaele Elia all’Ansa, “perché c’era l’esigenza di fare i dovuti accertamenti dopo la dichiarazione dello stato di emergenza deciso dal governo in seguito all’epidemia del coronavirus. I controlli sono stati effettuati con serenità, e lo sbarco si è chiuso senza alcun intoppo”.
Chi sono i migranti sbarcati a Pozzallo e sottoposti ai test per il coronavirus
I migranti sbarcati a Pozzallo (Ragusa), sono 363, di cui 298 uomini, 8 donne e 57 minori, proveniente da 21 differenti Paesi, in maggioranza da Sudan e Bangladesh. Il bambino più piccolo, accompagnato da una donna, ha 5 anni. Cinque gruppi erano partiti da diverse città costiere della Libia, Garabulli, Al Khoms, Al Zawiya, Sabratha.
Tre uomini sono stati ricoverati all’ospedale dopo il loro arrivo: uno per una frattura pregressa risalente agli anni passati in un lager della Libia, uno per astenia e l’altro per difficoltà respiratorie.
Tutti sono stati trasferiti all’hot spot di Pozzallo, e vi resteranno in attesa della ridistribuzione su scala europea, in base all’accordo di Malta. La Valletta ha respinto tre volte la richiesta della ong di sbarcare sull’isola, finché Open Arms ha ricevuto dal Viminale l’autorizzazione a procedere verso la Sicilia.
Open Arms a Pozzallo, la reazione di Matteo Salvini
Matteo Salvini ha commentato così lo sbarco, come riporta l’Ansa: “Mentre io al governo lavoravo per bloccare gli sbarchi, salvare vite e difendere il mio Paese, Pd e compagni hanno riaperto porti e portoni, per la gioia di scafisti e trafficanti. Sbarchi nel 2020 aumentati del 700%, pazzesco. Non mi spaventano minacce e processi, torneremo al governo per proteggere l’Italia e i nostri figli”.
L’ex ministro dell’Interno ha aggiunto: “Mi è arrivata un’altra richiesta di processo perché ad agosto ho bloccato lo sbarco di clandestini dalla nave di una ong spagnola”, riferendosi proprio alla Open Arms.
“Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò mai“, ha concluso Matteo Salvini. Nell’agosto scorso il segretario della Lega aveva fermato lo sbarco di Open Arms, oltre a quello della nave Gregoretti.