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Omicron, individuata una nuova variante del Covid in Veneto: dove è stata sequenziata e cosa sappiamo

Il laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre ha sequenziato un nuovo ricombinante

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nell’ultimo periodo la pandemia sembra rallentare la propria corsa e gli Stati europei provano a tornare alla normalità dopo due anni di restrizioni e limitazioni per i cittadini, le imprese e i turisti di tutto il mondo.

L’arrivo prima della primavera e poi dell’estate – unite ad una campagna vaccinale che ha permesso di coprire la quasi totalità della popolazione immunizzabile nel Vecchio continente – stanno portando i vertici nazionali e comunitari a propendere per un liberi tutti che potrebbe arrivare quanto prima.

Nuove varianti del coronavirus, la scoperta del Laboratorio veneto di Mestre

Ma il Covid-19 ha dimostrato di sapersi adeguare ai cambiamenti e anche in Italia le istituzioni sanitarie sono alle prese con l’attività di monitoraggio costante delle nuove varianti, che sembrano comparire con estrema facilità laddove si verifichino situazioni di forte affollamento e allentamento delle normative di prevenzione.

A questo proposito, nella giornata di oggi (mercoledì 20 aprile 2022) è stato sequenziato dal Laboratorio di genetica, citogenetica e diagnostica molecolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (Venezia) un nuovo ricombinante della variante Omicron diverso da XE e XJ, le ultime di cui la comunità scientifica è venuta a conoscenza in tempi recenti.

Covid-19, cosa sappiamo della nuova variante tracciata in Veneto

Si tratta della prima variante identificata in un laboratorio scientifico del Veneto e – stando alle prime informazioni divulgate dall’istituto ospedaliero che ospita gli scienziati – comprenderebbe diverse porzioni delle sottovarianti di Omicron BA.1 e BA.2, ricombinate tra loro in una maniera mai vista prima d’oggi.

SperanzaFonte foto: ANSA

Però, a differenza di queste precedenti sottovarianti, l’ultima versione del coronavirus scoperta a Mestre presenterebbe porzioni diverse del genoma. Lo ha reso noto l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, nell’ambito della sorveglianza coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute presieduto dal ministro Roberto Speranza.

Proprio il titolare del dicastero e tutto il governo di Mario Draghi si sono espressi a più riprese in passato sottolineando l’importanza dei laboratori scientifici degli ospedali del nostro Paese per svolgere un’attività di mappatura e sequenziamento completo e costante. Questo a conferma del fatto che la pandemia non è finita e che occorre stare ancora molto attenti per evitare la comparsa di nuovi focolai.

variante-xe Fonte foto: ANSA
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