Omicidio Zorzin, parla il padre dell'omicida: "Chiedo perdono"

“Siamo distrutti, chiedo perdono alla famiglia della vittima“. Così al Corriere della Sera Adriano Turrin, il papà di Marco, il 38enne che mercoledì 15 settembre ha ucciso con un colpo di pistola Alessandra Zorzin, 21enne di Montecchio Maggiore (Vicenza), per poi togliersi la vita alcune ore dopo, braccato dai carabinieri.

L’uomo ha detto di aver capito che si trattava di suo figlio “quando ho letto la notizia su internet, è allora che mi è caduto il mondo addosso”.

“Mio figlio – ha aggiunto – era un bravo ragazzo, un ragazzo che era sempre in ordine, e negli ultimi tempi non aveva dato segni di particolare nervosismo”.

Turrin ha confermato anche il rapporto tra il figlio e la 21enne uccisa: “Sapevo che frequentava quella ragazza da almeno 6/7 mesi, ma qui non è mai venuta, non l’abbiamo mai vista”.

Omicidio Zorzin, proseguono le indagini

Intanto vanno avanti le indagini ed emergono nuovi dettagli sulla dinamica dell’omicidio-suicidio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Marco Turrin avrebbe sparato un unico colpo di pistola all’altezza della guancia mentre Alessandra Zorzin si trovava seduta sul letto.

Per sparare la guardia giurata ha usato una delle due pistole in suo possesso, la stessa che diverse ore dopo ha impiegato per togliersi la vita in auto, ricercato dalle forze dell’ordine.

L’uomo aveva raggiunto la 21enne a casa all’ora di pranzo, quando era sola e il marito era a mangiare dai genitori. L’omicidio è avvenuto al termine di una discussione, come confermato dai vicini, che li hanno sentiti litigare.

A quanto sembra all’origine della lite ci sarebbe stato il rifiuto della 21enne ad andare oltre una semplice amicizia. Ulteriori dettagli su questo aspetto potrebbero arrivare dai telefoni cellulari dei due, che sono però spariti.

L’ipotesi degli inquirenti è che Turrin abbia preso quello della 21enne dopo il delitto e l’abbia fatto sparire in seguito, assieme al suo, durante la sua fuga in auto.

Fonte foto: ANSA