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Omicidio Pierina Paganelli, perché Louis Dassilva è indagato: dalla relazione con Manuela Bianchi al movente

Perché Louis Dassilva è indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli? La sua posizione, dalla relazione con Manuela Bianchi all'incidente in scooter

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Dopo 8 mesi di indagini, l’estate 2024 è stata segnata da una svolta – forse non troppo clamorosa – nell’omicidio di Pierina PaganelliLouis Dassilva è il primo indagato nel giallo. Dirimpettaio, 34 anni, sposato con Valeria Bartolucci e di professione metalmeccanico, Dassilva la mattina del 4 ottobre 2023 si è recato nell’autorimessa della palazzina di via del Ciclamino 31 di Rimini insieme a Manuela Bianchi e ha rinvenuto il corpo di Pierina Paganelli. La donna è stata uccisa con 29 coltellate. Da quel momento, dunque da subito, la vicenda ha raggiunto un’altissima attenzione mediatica con cronisti attirati dai torbidi legami tra quattro persone, tutte improvvisamente protagoniste orbitanti intorno a quel cadavere straziato. Con le indagini a carico di Dassilva, quindi, si è spalancato un altro cerchio. Ma perché il 34enne di origini senegalesi avrebbe dovuto uccidere Pierina Paganelli?

L’omicidio di Pierina Paganelli

Tra le 22:15 e le 22:20 del 3 ottobre 2023 Pierina Paganelli, ex infermiera di 78 anni, stava rientrando a casa dopo un incontro di preghiera con i Testimoni di Geova. Una volta superata la rampa dell’ingresso dei garage di via del Ciclamino 31 – l’ingresso era stato ripreso dalla telecamera di una farmacia – la donna aveva parcheggiato e si era diretta verso il vano ascensori dell’edificio. Lì, nel corridoio che anticipa gli elevatori, era stata raggiunta dall’assassino che su di lei aveva inferto 29 coltellate.

Intorno alle 8:30 del 4 ottobre il corpo di Pierina Paganelli era stato scoperto da Manuela Bianchi. Manuela Bianchi era la nuora della vittima, in quanto sposata con il figlio Giuliano Saponi. Quest’ultimo si trovava all’ospedale dal mese di maggio, ovvero da quando era rimasto coinvolto in un gravissimo incidente con la bicicletta.

omicidio pierina paganelli louis dassilva indagatoFonte foto: ANSA
Gli inquirenti nella rampa di accesso ai garage di via del Ciclamino 31, a Rimini. Nel corridoio che separa l’autorimessa dal vano ascensori si è consumato l’omicidio di Pierina Paganelli. Dopo 8 mesi di indagini, la Procura di Rimini ha iscritto il dirimpettaio Louis Dassilva nel registro degli indagati

Quella mattina insieme a Manuela Bianchi c’era Louis Dassilva. Nelle settimane successive gli inquirenti si erano mossi su più direzioni, dall’ipotesi del femminicidio a quella della rapina finita male, ma nel frattempo il cerchio aveva già iniziato a restringersi intorno a quattro persone che presto sarebbero divenute protagoniste insieme alla stessa vittima.

Manuela Bianchi, la prima, poi suo fratello Loris Bianchi che quella sera si trovava in casa della sorella per una cena. A casa con loro, sempre in quella sera, c’era la figlia minorenne di Manuela. La ragazzina avrebbe dovuto partecipare all’incontro di preghiera insieme alla nonna, ma era rimasta in casa con la madre e lo zio. Con il tempo è venuto fuori quello che a tutti gli effetti è divenuto noto come un triangolo amoroso: Louis Dassilva e Manuela Bianchi erano amanti, un tradimento di cui Valeria Bartolucci – moglie di Louis, ricordiamo – è venuta a conoscenza solamente tramite la stampa. Sono nate, così, le frizioni tra i protagonisti del giallo.

La versione di Louis Dassilva

Il personaggio di Louis Dassilva si presenta, inizialmente, alquanto controverso. Raggiunto dalle telecamere delle principali testate video nazionali, non proferisce parola. Piuttosto, solleva la sua maglietta per mostrare alcune medicazioni agli obiettivi che lo circondano. Il 34enne, infatti, il giorno prima dell’omicidio di Pierina Paganelli avrebbe avuto un incidente con lo scooter, per questo nella sera del delitto si trovava in casa a riposare.

Una posizione che la moglie Valeria Bartolucci ha supportato dal primo giorno. A infittire il mistero, tuttavia, è rimasta la relazione extraconiugale con Manuela Bianchi. Essendo quest’ultima la nuora della vittima, quest’ultima era a conoscenza del tradimento? Certamente un sospetto c’era, a giudicare dagli audio inviati su WhatsApp da Valeria Bartolucci a Manuela fino a pochi giorni prima della morte di Pierina Paganelli.

In quei vocali, Valeria – che ancora non sapeva del legame tra suo marito e Manuela, ricordiamo – metteva al corrente la sua vicina di alcune telefonate in cui Pierina Paganelli avrebbe raccontato i suoi sospetti sulla fedeltà della nuora nei confronti di suo figlio Giuliano. Le voci di corridoio, i sospetti e la stessa rosa di personaggi legati alla vicenda si è sempre collocata nel contesto dei testimoni di Geova: un tradimento da parte di Manuela non sarebbe certamente passato inosservato all’interno del gruppo, e questa possibilità avrebbe fatto ribollire gli animi dei protagonisti.

In ogni caso, Louis Dassilva ha sempre ribadito che la sera del delitto si trovava in casa in compagnia della moglie, dolorante per l’incidente che lo portava a zoppicare e a deambulare con fatica.

Dassilva camminava senza zoppicare la sera dell’omicidio?

Non zoppicava“, queste le parole riferite da un vicino alle telecamere di ‘Pomeriggio Cinque’ su Louis Dassilva. E quel “non zoppicava” era riferito proprio alla sera dell’omicidio, quando il metalmeccanico di 34 anni sarebbe stato visto passeggiare nervosamente per strada.

Anche una telecamera avrebbe ripreso il marito di Valeria Bartolucci camminare senza difficoltà dabbasso, ma sia Dassilva che sua moglie hanno sempre respinto questa ipotesi. “Di notte tutti i gatti sembrano neri“, questa la spiegazione fornita dalla donna ai media. Al contrario, Valeria Bartolucci si è detta convinta che suo marito sia stato incastrato anche per motivi legati al razzismo.

Intervistato da importanti programmi di intrattenimento investigativo come ‘Quarto Grado’ e ‘Chi l’ha visto’, Louis Dassilva ha sempre negato di essersi trovato a passeggiare per strada la sera in cui moriva Pierina Paganelli.

Da sospettato a indagato: il movente

Il mistero si è più volte autoalimentato, sia quando si è parlato di una somma di denaro che Manuela Bianchi avrebbe consegnato a Louis Dassilva prima della morte di Pierina Paganelli, sia quando è venuto fuori che il giorno dopo la morte, Pierina Paganelli avrebbe dovuto decidere insieme agli anziani della congregazione sul futuro di Manuela Bianchi all’interno dei Testimoni di Geova.

Su quest’ultimo aspetto Loris Bianchi ha smentito con fermezza, in primo luogo perché tutto ciò che decidono gli anziani rimane segreto – soprattutto per la stampa, a quanto pare – e in secondo luogo perché dei tradimenti di Manuela Bianchi circolavano teorie ben prima della morte di Pierina Paganelli. “Lo si sapeva da aprile”, ha detto Loris, anche se il nome di Louis Dassilva è venuto fuori solamente dopo l’omicidio.

Infine, Louis Dassilva è stato iscritto nel registro degli indagati. Il metalmeccanico è stato ascoltato per più di 9 ore dalla Procura di Rimini. L’ipotesi degli investigatori sul movente è che il 34enne avrebbe ucciso Pierina Paganelli in quanto la donna avrebbe rappresentato una minaccia al suo matrimonio. Nel suo appartamento sono stati repertati un bisturi e un coltello da cucina che tuttavia sono risultati incompatibili con le ferite prodotte sulla vittima.

Per il momento si attendono gli esami irripetibili sulla scena del delitto: Louis Dassilva potrebbe aver lasciato tracce di Dna sulla borsa e sul corpo di Pierina Paganelli la mattina del 4 ottobre, quando è arrivato sulla scena dell’omicidio insieme a Manuela Bianchi. Qualora venissero rinvenute tracce organiche di Louis sulla zona pubica della vittima, invece, le indagini potrebbero prendere una nuova direzione.

omicidio-pierina-paganelli-louis-dassilva-indagato-2 Fonte foto: ANSA
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