,,

Omicidio Murazzi, chiesta nuova perizia per il killer di Stefano Leo

I legali di Said Mechaquat hanno chiesto, nell'atto di appello, di valutare la seminfermità dell'uomo, responsabile del delitto di Stefano Leo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il 13 ottobre inizia il processo d’appello per il delitto dei Murazzi, l’omicidio avvenuto a Torino il 23 febbraio 2019. La vittima, Stefano Leo, stava camminando sul Lungo Po quando Said Mechaquat lo ha ucciso. I due non si conoscevano, e il killer aveva riferito di aver accoltellato alla gola il giovane perché geloso della sua felicità. Nonostante la perizia psichiatrica in cui si legge di un disturbo narcisistico, antisociale e paranoide della personalità, era stato giudicato capace di intedere e di volere.

La pena di 30 anni di carcere inflitta a Said Mechaquat, a cui non erano state applicate le attenuanti per aver confessato il delitto ed essersi costituito, potrebbe però essere ribaltata dalla richiesta da parte della difesa del riconoscimento della seminfermità. La condanna potrebbe essere ridotta a 14 anni.

Nell’atto di appello pubblicato da Repubblica si legge che il disturbo del killer sarebbe tale “da determinare un vizio parziale di mente con alterazione significativa della capacità di intendere e di volere”. E ancora che “la perizia psichiatrica, indipendentemente dalle sue conclusioni, è l’occasione per comprendere quali siano stati i meccanismi mentali che hanno generato il progetto omicida“.

L’omicidio dei Murazzi era stato premeditato. Said Mechaquat aveva comprato l’arma, si era seduto su una panchina e aveva aspettato la sua vittima. Stefano Leo è morto a causa dell’unico fendente alla gola inflitto dall’uomo.

Da poco il killer era diventato un senzatetto. Era stato denunciato dalla compagna, con cui aveva avuto un figlio, per maltrattamenti, e allontanato da casa. Una vicenda che lo aveva segnato particolarmente e che per la difesa sarebbe stata determinante per il delitto.

“La vita di una persona e il suo stile di vita, quando mutano in tempi rapidi, rispecchiano sempre il cambiamento dello stato mentale e possono segnalare l’instaurarsi di una patologia mentale“, si legge ancora nell’atto di appello.

Nella precedente perizia psichiatrica non sarebbe stata considerata “la deriva sociale e relazionale dell’imputato, che in pochi anni è passato da uno stato sociale e familiare normale, alla perdita della compagna, dell’abitazione, del lavoro, arrivando a diventare un senza fissa dimora, andando a dormire in un dormitorio pubblico, privandosi di ogni relazione affettiva e di rapporti sociali”.

Per questo la richiesta è che la Corte d’appello dichiari Said Mechaquat “incapace di intendere e di volere, perlomeno parzialmente, eventualmente disponendo per lui una nuova perizia psichiatrica“.

murazzi Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,