Omicidio Maria Campai, l'interrogatorio al 17enne: "L'ho scelta per il suo profilo, non l'avevo mai vista"
Il caso dell’omicidio di Maria Campai, trovata priva di vita in una villetta abbandonata a Viadana, nel Mantovano, si arricchisce di dettagli inquietanti
Il caso dell’omicidio di Maria Campai, la donna di 42 anni trovata priva di vita in una villetta abbandonata a Viadana, nel Mantovano, si arricchisce di dettagli inquietanti. Durante l’interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari, Laura D’Urbino, il 17enne accusato del delitto ha rivelato particolari scioccanti su quanto avvenuto quella notte.
- Maria Campai, l'interrogatorio al 17enne: cosa ha detto
- La dinamica dell'omicidio
- I dubbi sul movente
Maria Campai, l’interrogatorio al 17enne: cosa ha detto
Secondo il racconto del 17enne, la donna era stata contattata tramite un sito di incontri a pagamento.
“Non era la prima volta che pagavo per un rapporto. Non ho mai avuto una ragazza, al massimo amori non ricambiati” ha ammesso il giovane durante l’interrogatorio.
Maria Campai, di origine romena e residente a Parma, non avrebbe mostrato una foto di sé sul profilo del sito, ma il 17enne aveva comunque deciso di incontrarla, senza preoccuparsi della discrepanza tra la descrizione e l’aspetto reale della donna.
“Io l’ho scelta in base al suo profilo, non l’avevo mai vista prima” avrebbe detto il 17enne, secondo quanto riportato nella puntata di venerdì 4 ottobre da della trasmissione televisiva “Mattino 4”
La dinamica dell’omicidio
Il punto di rottura è avvenuto quando, durante l’incontro nel garage di una villa abbandonata, la Campai avrebbe notato la cifra di denaro che il giovane aveva con sé: 350 euro, derivanti da piccoli lavori estivi. Pur avendo concordato un compenso di 200 euro, la vittima avrebbe insistito per ottenere tutta la somma, scatenando così la reazione del minorenne.
“Ho cercato di allontanarla, ma lei mi ha aggredito mettendomi le mani al collo. Le ho messo l’avambraccio intorno al collo, volevo solo farle perdere i sensi” ha spiegato il giovane, visibilmente scosso.
Ma quel gesto si è trasformato in una mossa fatale che ha portato alla morte della donna. Dopo essersi reso conto dell’accaduto, il 17enne ha dichiarato di aver tentato di coprire le tracce, abbandonando il corpo nel giardino della villa.
I dubbi sul movente
Il movente, dunque, risiederebbe nell’impulso del momento e nel tentativo di difendersi da un’aggressione, almeno secondo la sua versione dei fatti. Tuttavia, gli inquirenti sembrano dubitare della ricostruzione del 17enne.
L’autopsia, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli, avrebbe evidenziato una violenza che supera quanto ci si potrebbe aspettare da un ragazzo di quell’età, lasciando ipotizzare che il delitto non sia stato un semplice incidente.
Ora, sarà compito della procura dei minori di Brescia valutare la congruenza delle sue dichiarazioni con i dati raccolti.