Omicidio di Rozzano, minacce web al padre di Daniele Rezza: bufera sul killer 19enne di Manuel Mastrapasqua
Minacce web per il padre di Daniele Rezza, l'assassino di Manuel Mastrapasqua. Intervengono i militari: le novità sull'omicidio di Rozzano
Dopo l’omicidio di Rozzano scattano i provvedimenti per tutelare l’incolumità della famiglia di Daniele Rezza, il killer reo confesso, raggiunta da minacce via web, in particolare via social. Nel mirino c’è soprattutto il padre dell’assassino, preso di mira dopo le esternazioni della madre della vittima che ha condannato pubblicamente il comportamento assunto dall’uomo dopo il delitto consumato dal 19enne. Per questo motivo le forze dell’ordine hanno attivato la vigilanza dinamica.
Minacce web al padre di Daniele Rezza
Il padre del reo confesso Daniele Rezza sta ricevendo minacce sui social. Per questo motivo i militari dell’arma hanno attivato un dispositivo di vigilanza dinamica, un servizio che prevede un soggetto sottoposto all’attenzione particolare dei carabinieri e che potrebbe includere anche frequenti passaggi di una pattuglia. Nello specifico, si tratta della Vgr, la vigilanza generica radiocollegata. Lo riporta Il Resto del Carlino.
Il servizio è scattato dopo dei ripetuti insulti e minacce anonime che l’uomo avrebbe ricevuto sui suoi profili social. Secondo gli inquirenti, ciò sarebbe dovuto alla sovraesposizione mediatica della famiglia del killer a seguito della vicenda.
Un fermo immagine di venerdì 11 ottobre, poco prima che si consumasse l’omicidio di Rozzano. Nell’immagine Manuel Mastrapasqua con le sue cuffie prima di incontrare Daniele Rezza. Alla famiglia del killer sono arrivate minacce via web
Dopo l’omicidio, il padre di Daniele Rezza avrebbe ottenuto una prima confessione dal figlio e avrebbe gettato le cuffie prelevate a Manuel Mastrapasqua. Successivamente l’uomo ha tentato di far fuggire il figlio all’estero per allontanarlo dai guai.
Per questo motivo il padre è finito nel mirino di alcuni profili che lo stanno minacciando sui social, specialmente dopo le parole di dissenso espresse pubblicamente dalla madre della vittima.
Il motivo degli insulti sui social
A scatenare l’ondata di messaggi minatori sui social sarebbero state le dichiarazioni della madre di Manuel Mastrapasqua, rilasciate durante una trasmissione in onda sui canali Mediaset.
“Ha cercato di farlo scappare, ha lavato i pantaloni e ha cercato di farlo scappare – ha detto la donna -. Doveva portarlo in caserma, non farlo scappare”. Come ricostruisce Corriere della sera, infatti, dopo aver spinto il figlio a confessargli l’omicidio, il padre di Daniele Rezza avrebbe gettato le cuffie rubate alla vittima in un cestino della nettezza urbana non lontano dalla loro abitazione.
Quindi avrebbe pianificato la fuga del figlio, con un treno verso Pavia e una coincidenza per Torino. L’intenzione era fargli raggiungere la Francia con Flixbus.
L’omicidio di Rozzano
Manuel Mastrapasqua, 31 anni, nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre si trovava sul tram per rientrare a casa, a Rozzano, dopo una giornata di lavoro.
Intorno alle 3 del mattino, il magazziniere stava camminando lungo viale Romagna, dove è stato accoltellato a morte. Il suo assassino è stato fermato sabato 12 ottobre alla stazione di Alessandria, quando durante un controllo della Polfer ha assunto atteggiamenti sospetti. Interrogato dagli inquirenti, Daniele Rezza ha confessato l’omicidio e ha spiegato di aver ucciso Manuel Mastrapasqua dopo aver tentato di rubargli le cuffie che indossava.
“Gli ho puntato il coltello e gli ho detto di darmi qualcosa. Lui mi ha risposto: “Ma cosa vuoi?”. Gli ho strappato le cuffie che aveva al collo, lui ha cercato di riprenderle, mi ha colpito con una manata in faccia. A quel punto ho estratto il coltello e gli ho dato una coltellata. Poi sono scappato e sono anche caduto”, questa la sua confessione. Le cuffie avevano un valore di appena 15 euro.