Omicidio di Roberto Bolzoni a Lodi, due fermati accusati di aver ucciso il 61enne con 37 coltellate in auto
Ci sono due fermati per l’omicidio di Roberto Bolzoni, il 61enne trovato morto nella sua auto a Lodi: accusati due italiani, di 48 e 29 anni
Un uomo di 61 anni, Roberto Bolzoni, è stato ucciso a Lodi con circa 35 coltellate mentre si trovava nella sua auto. Le indagini hanno portato al fermo di due uomini, due italiani, di 48 e 29 anni, sospettati di aver commesso l’omicidio durante un tentativo di rapina: pare che conoscessero molto bene la vittima, nella notte i primi interrogatori.
L’omicidio di Roberto Bolzoni a Lodi
Il corpo del 61enne Roberto Bolzoni è stato rinvenuto nella sua Volkswagen nella serata di martedì 18 febbraio 2025. L’auto era parcheggiata in piazza Omegna, a Lodi, e l’uomo era all’interno, riverso tra il sedile del guidatore e quello del passeggero.
La vittima presentava ferite da arma da taglio in diverse parti del corpo. Secondo le indagini, Bolzoni era scomparso da domenica sera, quando la sua compagna, rientrando a casa intorno alle 23:00, non lo aveva trovato e aveva lanciato l’allarme.
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Inizialmente nessuna ipotesi era stata scartata, ma con il procedere delle indagini le Forze dell’Ordine sono infine riusciti a trovare una pista, che li ha portati all’arresto di due persone.
Le due persone fermate
I Carabinieri di Lodi hanno difatti fermato due uomini italiani, Roberto Zuccotti, 48 anni, e suo nipote Andrea Gianì, 29 anni. Entrambi sono stati prelevati dalle loro abitazioni e condotti in carcere.
Secondo la Procura di Lodi, Bolzoni frequentava i due da mesi; spesso li accompagnava in auto e trascorreva del tempo con loro presso un centro scommesse locale. Gli uomini del Ris di Parma avrebbero trovato le loro impronte nell’auto della vittima.
I fermati sono accusati di omicidio e rapina. Durante gli interrogatori, Zuccotti si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Gianì non ha fornito ammissioni.
Indagini ancora in corso
Al momento sembrerebbero esserci pochi dubbi sulle responsabilità di Zuccotti e Gianì, visto che sono anche state trovate tracce di sangue umano sui loro abiti e nella loro abitazione. Non è stata però ritrovata l’arma del delitto.
Le autorità stanno però approfondendo il movente dell’omicidio, con l’ipotesi principale che sia legato a una rapina finita in tragedia. Al momento del ritrovamento, Bolzoni non aveva con sé alcuni effetti personali, tra cui una collana d’oro, un anello, il cellulare e il portafoglio.
