Omicidio a Limena, Franco Bernardo Bergamin trovato morto nell'armadio: caccia all'amico in fuga
Si cerca un uomo di 45 anni sospettato dell'omicidio a Limena di Franco Bernardo Bergamin, 80 anni, trovato morto nell'armadio di una casa
È caccia a un uomo di 45 anni sospettato dell’omicidio a Limena (Padova) di Franco Bernardo Bergamin, un anziano di 80 anni trovato morto dentro l’armadio di un’abitazione. Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri, il ricercato sarebbe un amico della vittima.
L’omicidio di Franco Bernardo Bergamin
Il cadavere di Franco Bernardo Bergamin, secondo quanto riportato dai giornali locali, presentava segni di colpi alla testa, aveva le caviglie strette da due fascette, ed era chiuso in due sacchi neri dell’immondizia.
Nella stanza vi erano inoltre numerose boccette di profumo aperte, probabilmente per nascondere l’odore della decomposizione. Per l’omicidio è sospettato e ricercato un amico 45enne dell’anziano.
Fonte foto: ANSA
Un’auto dei carabinieri
La scoperta del corpo della vittima è avvenuta nel pomeriggio del 5 marzo, in una zona di case popolari del comune, che si trova a nordest di Padova.
A dare l’allarme è stato il cognato dell’uomo, preoccupato per l’assenza di notizie da parte del familiare. Come riporta Il Corriere della Sera, il cognato è andato a casa di Bergamin e, dopo molti tentativi di farsi aprire la porta suonando al campanello, è riuscito a mettersi in contatto solo con la vicina.
La donna ha poi riferito di non aver più visto né sentito l’anziano da più di una settimana.
Le indagini sulla morte di Bergamin
Sul posto è arrivato il pm di turno assieme al medico legale, dal cui esame sarebbe emerso che la morte risalirebbe a una decina di giorni fa. Da alcune testimonianza sembrerebbe che tra l’ottantenne e l’amico 45enne ci sia stata una lite.
Sempre Il Corriere della Sera riporta che l’anziano risiedeva a Limena da più di dieci anni e da due condivideva la casa con un uomo più giovane, di quarantacinque anni, italiano. I due vivevano insieme e spesso ospitavano anche qualche ragazza, alcuni vicino li ritenevano amanti, altri invece solo amici.
Circa dieci giorni fa, i due coinquilini potrebbero aver avuto una lite, sfociata in violenza. Lo avrebbero testimoniato due donne che abitavano nel piano sotto che sarebbero state svegliate nel cuore della notte da forti rumori e urla.
Le vicine di casa si sono allarmate quando si è presentato alla loro porta il cognato dell’ottantenne, preoccupato per la sua assenza.
L’assassino di Bergamin avrebbe sigillato la porta della camera utilizzando del nastro adesivo per cercare di bloccare tutti i possibili odori. Infine, per essere sicuro che nessuno potesse accorgersi della presenza di un cadavere in decomposizione in quella casa, avrebbe disposto decine di boccette profumi aperti sul pavimento, posizionate in tutta l’abitazione.
Il quarantacinquenne sospettato dell’omicidio sarebbe stato intravisto proprio da una delle inquiline lunedì, a distanza di una settimana dal presunto litigio. Attualmente è ricercato dai carabinieri per fornire la sua versione ritenuta fondamentale per le indagini.
