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Ombre russe dietro la crisi di governo? L'incontro tra gli uomini di Putin e Salvini: il retroscena

Un incontro tra un diplomatico russo e l'emissario di Salvini a fine maggio potrebbe gettare una nuova luce sulla caduta del governo Draghi

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A fine maggio un incontro tra un diplomatico russo e l’emissario di Salvini, già finito nel mirino del Copasir per il viaggio, poi abortito, del leader leghista a Mosca. E la domanda se i ministri della Lega fossero “intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo”. È il retroscena, svelato da La Stampa, che getta una luce nuova sulla caduta dell’esecutivo guidato da Mario Draghi.

L’incontro tra il diplomatico russo e l’uomo di Salvini prima della crisi di governo

A fine maggio, due mesi prima della caduta del governo Draghi, ci sarebbe stato un incontro tra l’avvocato Antonio Capuano, ex deputato di Forza Italia e consulente di Matteo Salvini, e Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa in Italia.

Kostyukov è il figlio del capo dei servizi militari di Mosca e l’uomo che ha materialmente comprato i biglietti per la “missione di pace” di Salvini a Mosca, poi annullata dopo le polemiche. Capuano è il consulente di Salvini che stava organizzando il viaggio del leghista e che poi per questo è finito nel mirino del Copasir.

Secondo quanto riporta La Stampa, che cita documenti dell’intelligence italiana, ci sarebbero state  tra i due una serie di conversazioni tra il 27 e il 28 maggio 2022. Il 26 c’era stato un colloquio telefonico tra Draghi e Putin per cercare di sbloccare l’impasse sul blocco del grano ucraino.

Ombre russe dietro la crisi di governo?

Secondo quanto riporta il quotidiano torinese, il funzionario dell’ambasciata russa avrebbe chiesto a Capuano se i ministri della Lega fossero “intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi”.

Secondo l’intelligence, dal colloquio trasparirebbe il possibile interesse di Putin a destabilizzare gli equilibri del governo italiano. Il tutto sarebbe avvenuto due mesi prima della crisi di governo, innescata dal Movimento Cinque Stelle e poi cavalcata da Lega e Forza Italia.

Ombre russe dietro la crisi di governo? L'incontro tra gli uomini di Putin e Salvini: il retroscena

Ricordiamo che cinque giorni dopo l’avvio dell’invasione russa Salvini e il suo consulente cenarono con l’ambasciatore russo Sergey Razov all’ambasciata di Roma.

In Senato il premier Mario Draghi parlò proprio delle ingerenze russe nella politica italiana: “In politica estera, abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostegno del governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del presidente Putin”.

Ombre russe dietro la crisi di governo, la replica di Salvini

La reazione del segretario della Lega Matteo Salvini al retroscena de La Stampa non si è fatto attendere. “Fesserie, sono fesserie. Io ho lavorato e lavoro per la pace, contro una guerra che sta provocando morti e problemi economici per tutti”, ha dichiarato ai microfoni di Radio24.

“La politica internazionale prescinde dai governi”, ha detto l’ex ministro. “Noi siamo europeisti e atlantisti ma questo non significa non voler buoni rapporti con Putin. La guerra prima o poi finirà e chi ha sbagliato pagherà”.

Lega-Russia, la nota di Franco Gabrielli

“Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi”.

Così in una nota l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Franco Gabrielli.

Salvini e Putin Fonte foto: ANSA
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