Oltre 600mila auto richiamate per gli airbag killer: ritorna l'incubo Takata dopo 50 morti e 400 feriti gravi
Oltre 600mila auto richiamate per gli airbag killer con dispositivi al nitrato di ammonio: ritorna l'incubo Takata dopo 50 morti e 400 feriti gravi
Sono oltre 600mila le auto richiamate per un airbag killer prodotto dall’azienda giapponese Takata, azienda giapponese fallita nel 2017 al centro di un caso che dura dal 2004. La Citroën ha infatti inviato una lettera a migliaia di proprietari di C3 e DS3 invitandoli a non usare l’auto per il pericolo di ferite e morte. Al centro il rischio di guasto nel dispositivo di gonfiaggio dell’airbag che negli anni ha costretto i marchi a richiamare decine di milioni di auto.
- Oltre 600mila auto richiamate per airbag killer Takata
- L'inizio del Takata-gate nel 2004
- Il nitrato di ammonio per risparmiare
Oltre 600mila auto richiamate per airbag killer Takata
La Citroën ha richiamato oltre 600mila auto in Europa, Medio Oriente e Nord Africa a causa di un airbag killer di cui sono dotati alcuni suoi modelli, prodotto dalla casa giapponese Takata.
Nella lettera inviata a maggio 2024 ai proprietari delle vetture, nello specifico le Citroën C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019, si legge di come vi sia il rischio di “gravi lesioni o morte” per via di un guasto al dispositivo di gonfiaggio.
La lettera inviata da Citroën a migliaia di possessori dei modelli C3 e DS3
“Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi” rischierebbero infatti di “deteriorarsi nel tempo”, con il pericolo di rottura e di gonfiaggio con “forza eccessiva in caso di incidente”.
L’inizio del Takata-gate nel 2004
L’inizio del Takata-gate può essere fatto risalire al 2004, quando un dirigente dell’azienda, che produceva dispositivi per airbag con nitrato di ammonio da fine anni ’90, ammise di aver manipolato i dati dei test.
Nel 2008 i primi casi di malfunzionamento negli Stati Uniti, con le prime morti nel 2009 a causa di esplosioni anomale degli airbag e il ritiro da parte di Honda di centinaia di migliaia di veicoli.
Dopo diverse inchieste e manipolazioni, nel 2015 i richiami arrivarono a 42 milioni di veicoli e l’azienda nel 2017 si dichiarò colpevole in tribunale, pagando un miliardo di dollari di sanzioni e fallendo a metà anno.
Il nitrato di ammonio per risparmiare
Il gas nitrato di ammonio sarebbe al centro del problema di gonfiaggio, che nel tempo ha causato una cinquantina di morti e oltre 400 feriti gravi e potrebbe interessare 100 milioni di auto nel mondo.
Per risparmiare soldi e spazio, a fine anni ’90 Takata sostituì con il nitrato di ammonio il precedente gas utilizzato nei dispositivi prodotti, l’azoturo di sodio.
Il nitrato di ammonio però è sensibile al caldo e l’umidità, che ne aumentano la pressione, e all’innesco il tempo di accensione della massa è molto più rapido e violento del normale, motivo per cui in alcuni casi l’esplosione dell’airbag ha causato anche la morte dei passeggeri.
Nel 2023 Volkswagen ha richiamato 270mila vetture, mentre Stellantis avrebbe accantonato 951 milioni per le campagne di richiamo e garanzia per gli airbag Takata.