Covid, quando potrebbe scattare l'obbligo vaccinale e per chi
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è tornato sull'ipotesi dell'obbligo vaccinale: la data dopo la quale potrebbe scattare
L’obbligo vaccinale è un’ipotesi che, da alcuni esponenti del governo, non è assolutamente esclusa. Lo testimonia l’intervista del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, concessa al quotidiano La Stampa. Secondo lui, infatti, c’è una nuova soglia di vaccinati da raggiungere per essere tranquilli e contenere il Covid. Una soglia da raggiungere a tutti costi, anche attraverso l’obbligo vaccinale, se necessario.
Covid, quando potrebbe scattare l’obbligo vaccinale: parla Sileri
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato che con la variante Delta, molto più contagiosa delle precedenti, sarà necessario vaccinare “l’80% della popolazione. Forse qualcosa di più“, per raggiungere l’immunità di gregge.
“Lasciamo comunque aperta ogni eventualità e valutiamo i numeri che avremo all’inizio dell’autunno. Poi, nel caso, prenderemo delle contromisure”.
C’è anche una data: “Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell’80% di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo”.
Un obbligo che, secondo Sileri, potrebbe non toccare tutte le fasce d’età: “Si potrebbero andare a toccare solo le fasce d’età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni“.
Covid, come sta andando la campagna di vaccinazione
Finora sono stati completamente vaccinati oltre 36 milioni di italiani sopra i 12 anni, il 67,2% del totale, nonostante il calo delle somministrazioni nel mese di agosto. Nelle settimane a cavallo di Ferragosto è stata infatti registrata una media di appena 200 mila vaccinazioni al giorno, meno della metà di luglio.
Un calo che era stato messo in conto da governo e struttura commissariale. “Nel mese di agosto – ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – il calo delle vaccinazioni era fisiologico, a causa delle ferie. Settembre sarà decisivo: capiremo qual è la quota dei no vax e quale quella dei cittadini che si possono ancora convincere. E allora faremo riflessioni su questo”.
Per raggiungere l’obiettivo dell’80% manca all’appello un 13% di italiani, un gruppo eterogeneo composto non solo da no vax ma anche da indecisi, pigri, menefreghisti e persone che hanno rimandato il vaccino a dopo le vacanze.
Da un punta di vista organizzativo, ha spiegato il commissario Figliuolo, raggiungere quell’obiettivo non sembra un’impresa insormontabile, anche perché le dosi ci sono.
Covid, dalle discoteche alla scuola: le parole di Sileri
Parlando delle discoteche ancora chiuse e del green pass, Sileri ha spiegato che “quando è stata presa questa decisione, su raccomandazione dei tecnici, in Francia i contagi stavano raddoppiando e la variante Delta esplodeva in Inghilterra”.
Tenere dunque quei locali chiusi “credo sia stato un approccio di contenimento del rischio”.
“Sono tra quelli che dicono che le discoteche devono riaprire, in sicurezza, con il green pass. Una discoteca aperta, se ben controllata, può essere uno strumento di vigilanza sulla circolazione del virus e sul tracciamento dei contagi”, ha aggiunto.
Infine, sulla scuola, Sileri ha detto che “aver introdotto la regola del green pass per il personale scolastico e universitario credo sia una decisione azzeccata”.
“Mi sembra sia stato trovato un buon accordo, il migliore possibile, anche sui tamponi. Il pericolo maggiore d’altronde lo corrono i docenti e il personale che non hanno avuto il vaccino. Abbiamo già buoni numeri sulle vaccinazioni della fascia d’età tra i 12 e i 19 anni – ha concluso -: questo ridurrà i problemi legati anche ai trasporti e ai contagi fuori dalla scuola”.
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