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Nuovo dpcm, furia Salvini: "Non mi fido". L'accusa al governo

Il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato duramente il nuovo dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Al leader della Lega Matteo Salvini non è affatto piaciuto il nuovo dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa nella serata di mercoledì. Nel corso di un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’, l’ex ministro dell’Interno si è lasciato andare a un lungo sfogo, criticando duramente il governo per le nuove misure anti Covid introdotte.

Salvini ha detto: “Ho appena fatto il giro dei governatori. Sono incaz*ati neri. Un governo che si muove in questo modo è indegno. Hanno toccato il punto più basso degli ultimi nove mesi. Non si può accettare un presidente del Consiglio che va a parlare in tv alle 20 decidendo della vita e della morte delle persone e delle aziende senza rendere conto a nessuno”.

Il leader della Lega ha criticato anche i dati utilizzati per dividere il Paese in tre fasce: “Sono dati vecchi di dieci giorni, numeri che risalgono al 24 ottobre. Intanto in alcune regioni la situazione è migliorata, anche grazie ad alcune scelte ad hoc degli amministratori locali, e in altre peggiorata. Ma stiamo scherzando?! A me pare che stiano giocando a tombola“.

Salvini si è rifiutato di definire “irresponsabili” i componenti del governo (“Fin lì non mi spingo”, ha detto). Ma non ha risparmiato altri attacchi: “Mi pare che siano in totale confusione. Non ci vedo malafede, piuttosto incapacità“. E poi: “Ha vinto la confusione. Quando prendi decisione pasticciate fai solo danni. Viene fuori la scemenza che tutti avete visto“.

L’ex ministro dell’Interno non si fida: “Mi fido di tutti ma non di quello che arriva dal governo. Chi gestisce quei dati? E poi perché non sono stati coinvolti i governatori?”.

Salvini ha detto ancora: “Non ha senso differenziare per zone. E ribadisco che il governo si basa su dati ormai inattendibili“.

Poi la proposta: “Il Parlamento deve nominare un Comitato tecnico scientifico di sua fiducia. I consulenti del governo non ne hanno azzeccata una. Facciamo spazio ai Palù, Zangrillo, Bassetti“.

L’affondo finale su Conte, che non lo avrebbe contattato telefonicamente prima del via libera all’ultimo decreto: “Nulla di nulla, il mio telefono è rimasto muto. La cosa grave, però, è che non ha chiamato nemmeno i governatori. Questo è una dimostrazione di incapacità e di arroganza“.

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