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Nuovo decreto, Galli sbotta. Il parere di Vaia: "Giusto riaprire"

I pareri di due esperti a confronto. Galli teme una nuova ondata di morti, per Vaia è giusto "riappropriarsi degli spazi all'aperto"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il nuovo decreto in vigore dal 26 aprile permette la riapertura di molte attività come bar e ristoranti, nonché il ritorno della zona gialla. Ma mentre all’interno del governo si consuma uno scontro sul coprifuoco, dal lato di virologi ed esperti emergono alcune perplessità. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, è intervenuto ad Agorà esprimendo il suo timore sulle riaperture, cioè che possano essere interpretate come un “liberi tutti”.

Riaperture, il parere di Galli: “Un sacco di morti in più”

Le riaperture, secondo Galli, possono significare “un sacco di morti in più”, con “reparti e rianimazioni piene”. L’infettivologo rivendica così il suo ruolo, quello di un esperto che deve mettere le persone di fronte alle conseguenze di una decisione presa dal governo che si ripercuoterà sulla curva epidemiologica.

Quanto al ruolo della politica, Galli ha sottolineato che al governo spetta l’onere di “trovare una soluzione. Se la politica non tiene conto di determinate realtà, è mio dovere dirlo sulla base dei dati che ho”.

Alla fine, replicando a Luca Telese, Galli si è sfogato: “Lei pensa che io mi diverta a fare il Dracone?” ha detto l’infettivologo, in riferimento al giurista che introdusse ad Atene, nel VII secolo a.C., un codice di legge particolarmente rigoroso.

Riaperture, il parere di Vaia: “Giusto riaprire”

Tra gli esperti che appoggiano il fronte aperturista, c’è il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, che in un’intervista al Messaggero ha espresso il suo parere: “Giusto riaprire, con gradualità e prudenza”.

“Il Paese deve uscire da questa depressione – ha osservato Vaia – le riaperture, con cautela, controlli e rispetto delle regole, sono anche una forma di premialità per i sacrifici affrontati dagli italiani. Riappropriamoci degli spazi all’aperto, dove è molto più improbabile la trasmissione del virus”.

Vaia ha inoltre spiegato che è allo studio un’app “con la quale entrare allo stadio, che memorizza i nostri dati (se siamo stati vaccinati o se abbiamo eseguito un tampone nelle ultime 48 ore) che ci fornirà un QR-code da passare sotto un lettore elettronico all’ingresso. In questo modo si può tornare allo stadio in sicurezza, ad esempio per gli Europei”.

Riaperture, come comportarsi: l'immunologo detta le regole Fonte foto: ANSA
Riaperture, come comportarsi: l'immunologo detta le regole
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