Nuovo Codice degli appalti pubblici approvato in Consiglio dei Ministri, cosa cambia da aprile 2023
Il nuovo Codice degli appalti si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023. Quali sono i punti fondamentali del nuovo testo
Approvato il nuovo Codice degli appalti. Il testo, composto da 230 articoli e 35 allegati, è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare e si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023.
- Quando entra in funzione il nuovo Codice degli appalti
- Testo del Codice ulteriormente migliorabile
- Cosa cambia con il nuovo Codice degli appalti
Quando entra in funzione il nuovo Codice degli appalti
Il Codice degli appalti attualmente in funzione, il decreto legislativo 50/2016, resterà in vigore fino al prossimo giugno. Dal 1° luglio 2023 è prevista la sua abrogazione.
Da quella data si vedrà l’estensione del nuovo Codice a tutti i procedimenti già in corso.
Testo del Codice ulteriormente migliorabile
Nel commentare il nuovo testo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “un volano per il rilancio della crescita economica e l’ammodernamento infrastrutturale della Nazione”.
Grande soddisfazione ha espresso Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: “Questo nuovo codice dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro”.
“Più dell’80% degli appalti, se questo codice fosse in vigore, sarebbe più rapido, veloce, efficace e innovativo”, ha aggiunto Salvini.
Nella foto, Matteo Salvini (vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture) e Alfredo Mantovano (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) in conferenza stampa.
Proprio gli appalti sono il tallone d’Achille dello sviluppo italiano, soprattutto quando coinvolgono gli enti locali cronicamente in deficit di personale e competenze tecniche.
Deficit che comporta spesso il non essere in grado di mettere in cantiere procedure di gara per l’assegnazione dei fondi.
Il testo non è definitivo. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha dichiarato che “tutti quelli che hanno titolo di formulare proposte migliorative” potranno farlo.
Il Governo, aggiunge Mantovano, attende in particolare di leggere i rilievi dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.
Cosa cambia con il nuovo Codice degli appalti
Il decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici:
- reintroduce la figura del ‘general contractor’ che era stata cancellata dal Codice attualmente in uso;
- vede una riduzione dei termini per la progettazione degli appalti;
- vede l’inserimento, dietro confronto fra Governo e Regioni, dell’elenco delle opere prioritarie già nel Def, il Documento di economia e finanza che rappresenta il documento più importante nell’ambito della programmazione della politica economica e di bilancio nel processo di coordinamento fra Stati e Unione europea;
- istituisce un comitato speciale volto all’esame dei progetti da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici.