Nuovo caso di colera a Lecce, 70enne isolato all'ospedale Vito Fazzi: avrebbe assunto alimenti a rischio
Un uomo è stato isolato all'ospedale Vito Fazzi di Lecce: si teme che sia stato colpito dal colera
Un uomo di circa 70 anni è stato ricoverato in isolamento nel reparto Malattie Infettive del Vito Fazzi di Lecce. Al paziente è stato isolato il microorganismo responsabile del colera.
- L'uomo avrebbe assunto alimenti a rischio
- Sotto sorveglianza anche i famigliari del 70enne
- Il precedente il Sardegna
L’uomo avrebbe assunto alimenti a rischio
A comunicare il caso clinico, tramite una nota, è l’Asl di Lecce. Il dipartimento di Prevenzione ha effettuato “l’indagine epidemiologica da cui risulta che l’uomo avrebbe assunto alimenti a rischio“.
Sono in corso gli approfondimenti informano dall’Asl, “per la tipizzazione del vibrione, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, svolgerà le indagini di laboratorio sugli alimenti assunti dal paziente e sulle acque utilizzate dall’uomo che non sono provenienti dall’Acquedotto”.
“Poiché il paziente è risultato positivo ad un altro microrganismo responsabile di sintomatologia gastroenterica non si esclude – prosegue la nota – che il vibrio Cholerae isolato sia del tipo non tossigeno e dunque non pericoloso”.
Sotto sorveglianza anche i famigliari del 70enne
Anche i familiari dell’uomo sono sotto sorveglianza ed hanno effettuato esami di laboratorio. “La situazione – concludono dall’Asl Lecce – è sotto controllo, sia sotto il profilo sanitario che epidemiologico”.
Il precedente il Sardegna
Si è parlato di colera anche due settimane fa, in Sardegna. Pure in quel caso si trattò di un uomo sulla settantina d’anni. Dopo il primo allarme, i medici hanno smentito che si trattasse di colora.
In particolare, a dare il responso definitivo furono gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità. “Il ceppo batterico in esame appartiene alla specie Vibrio cholerae, ma non ai sierogruppi che causano colera – sottolineò L’Iss -. Il ceppo ritrovato è abbastanza comune negli ambienti acquatici salmastri e normalmente non provoca sintomi”.
I responsabili del dipartimento di Malattie infettive hanno quindi ufficialmente dichiarato che il caso di colera non veniva confermato.
L’Istituto superiore di Sanità ha fornito ulteriori delucidazioni: “Il ceppo batterico di Vibrio cholerae, inviato dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, e isolato il 3 luglio scorso da un campione di feci di un paziente ricoverato, è stato analizzato dal dipartimento di Malattie infettive dell’Iss per effettuare la conferma di diagnosi di colera”.
“La conferma – aggiungeva L’Iss – della diagnosi di colera deve essere eseguita secondo le indicazioni della definizione di caso stabilite da Ecdc nel 2018, cioè ‘ogni persona che presenti diarrea o vomito e da cui sia stato isolato un ceppo di Vibrio cholerae che presenti gli antigeni O1 o O139 e il gene codificante l’enterotossina o l’enterotossina stessa'”. Quindi il verdetto: non è colera.