Regioni verso la zona gialla, cosa cambia prima di settembre
Preoccupano i dati di diverse Regioni italiane: due potrebbero passare in zona gialla già a fine agosto
A fine agosto due Regioni italiane rischiano di passare in zona gialla: si tratta di Sicilia e Sardegna, dove preoccupano i nuovi valori soglia che determinano il cambio di colore. C’è un dato però, come riporta il Corriere della Sera, che sta crescendo ovunque nel nostro Paese e si tratta della pressione sugli ospedali. Nel Lazio il tasso di occupazione in rianimazione è passato dal 3,7% al 6% in una settimana, mentre in Liguria dal 2,8% al 7%.
Colori delle Regioni, quali sono i nuovi parametri
Al momento, secondo le nuove regole, sono tre le condizioni che consentono alle Regioni di restare in zona bianca: 1) il numero di positivi al coronavirus deve essere sotto quota 50 ogni 1000mila abitanti, 2) i posti letto occupati nelle terapie intensive deve rimanere sotto il 10% e 3) i posti letto occupati nei reparti ospedalieri sotto il 15%.
Le Regioni che hanno “sforato” i parametri
Il primo parametro, quello del numero dei positivi, risulta già “sforato” da 14 Regioni su 21. Se questa condizione dovesse permanere per due settimane, sarebbe un dato sufficiente per il passaggio in zona gialla, tuttavia con il nuovo decreto le Regioni resteranno “bianche” grazie alla situazione negli ospedali pressoché sotto controllo.
Due Regioni verso la zona gialla, altre 4 preoccupano
Tra le regioni che hanno “sforato” i parametri, un’eccezione è la Sardegna, che oltre a contare 142 positivi su 100mila abitanti presenta anche l’11% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Per quanto riguarda la Sicilia, l’incidenza dei positivi sulla popolazione è 104,5, mentre i posti letto sono occupati al 13% e quelli in rianimazione al 7%.
In altre 4 Regioni desta preoccupazione il numero elevato di positivi per abitanti: si tratta della Toscana, dove nell’ultima settimana si è toccata quota 119,7 positivi su 100mila abitanti, il Veneto e Umbria, entrambi a quota 94, e l’Emilia-Romagna a 93. La situazione della Calabria è al limite, con un’incidenza di 57,1 positivi per 100mila abitanti e l’11% di posti letto occupati.