Filippo Turetta parla per nove ore nell'interrogatorio col pm: ha risposto alle domande del magistrato
Dopo il silenzio davanti alla gip, a condurre il secondo interrogatorio di Filippo Turetta è stato il pm: qual è la strategia difensiva degli avvocati
A distanza di un’ora, venerdì 1 dicembre sono iniziate l’autopsia sul cadavere di Giulia Cecchettin, all’Università di Padova, e l’interrogatorio di Filippo Turetta, nel carcere Montorio di Verona. L’esame autoptico servirà a ricostruire la notte dell’omicidio, svelando per esempio come sia stata uccisa e a che ora, ma anche se il ragazzo abbia infierito sul corpo della ex e se l’abbia caricata in auto già deceduta. Anche per questo motivo, la strategia difensiva avrebbe spinto i legali del reo confesso a chiedere già un altro interrogatorio di riscontro col pm per la prossima settimana – presumibilmente la stessa in cui ci sarà il funerale di Giulia Cecchettin -, ossia dopo l’esito dell’autopsia.
- Quanto è durato l'interrogatorio e cosa ha detto
- Già fissato un altro interrogatorio per Filippo Turetta
- Le dichiarazioni spontanee davanti alla gip
Quanto è durato l’interrogatorio e cosa ha detto
L’interrogatorio di Filippo Turetta, condotto dal pm di Venezia Andrea Petroni, è iniziato intorno alle ore 11 di venerdì 1 dicembre, circa un’ora dopo l’autopsia sul cadavere di Giulia Cecchettin.
Poco prima del pubblico ministero, nel carcere Montorio di Verona erano entrati gli avvocati di Turetta: Giovanni Caruso e Monica Cornaviera.
Giovanni Caruso, avvocato di Filippo Turetta
Durante l’interrogatorio, sembra che Turetta abbia deciso di parlare e rispondere alle domande del pubblico ministero, a differenza di tre giorni fa davanti al gip, quando aveva rilasciato solo dichiarazioni spontanee.
L’interrogatorio è durato ben 9 ore: le parole dette e i risultati dell’autopsia potrebbero avere un peso sull’omicidio, rispettivamente sull’aggravante della premeditazione e della crudeltà non contestate, al momento, dai pm.
Già fissato un altro interrogatorio per Filippo Turetta
Intanto, LaPresse svela che già la prossima settimana, quella in cui presumibilmente si terrà il funerale di Giulia Cecchettin, sarebbe in programma un altro interrogatorio di Filippo Turetta da parte del pm Andrea Petroni.
A chiederlo sarebbe stata la difesa del giovane: un interrogatorio di riscontro su quello che emergerà dall’autopsia.
Le dichiarazioni spontanee davanti alla gip
Martedì 28 novembre, davanti alla giudice per le indagini preliminari (gip), Benedetta Vitolo, Filippo Turetta si era invece avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando solo alcune brevi dichiarazioni spontanee.
Poche parole, prima di scoppiare a piangere, con cui comunque aveva confermato di aver ucciso Giulia Cecchettin.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, si era detto “affranto” e disposto a “pagare”, facendo cenno poi a un black out mentale, ma lasciando comunque spazio a una volontà di collaborazione.
Avrebbe dichiarato come stesse provando a ricostruire “nella memoria” cosa gli fosse “scattato” in testa la sera dell’omicidio: “Voglio parlare”, sembra abbia detto ai suoi legali nei successivi colloqui in carcere.