Nuova variante Clade 1b di Mpox o vaiolo delle scimmie, lo studio italiano: scoperta su diffusione e gravità
Un nuovo studio italiano ha scoperto altri dettagli sulla variante Mpox, detto "vaiolo delle scimmie": meno mortale
Un nuovo studio italiano, in revisione presso Lancet Infectious Diseases, ha spiegato meglio Clade 1b, un lignaggio emergente di Mpox, noto anche come “vaiolo delle scimmie”. Il nuovo ceppo mostra un’evoluzione più rapida rispetto al clade principale, Clade 1, ma mantiene un tasso di mortalità inferiore. Sebbene sia in grado di diffondersi al di fuori dell’Africa, i ricercatori avvertono che è ancora possibile controllarne la diffusione.
Nuovo studio italiano su Mpox
Lo studio, condotto da un team di ricercatori italiani tra cui Massimo Ciccozzi del Campus Bio-Medico di Roma, Francesco Branda e Fabio Scarpa dell’Università di Sassari, si concentra sull’analisi della composizione genetica del Clade 1b.
Il nuovo lignaggio è stato individuato come un ceppo in rapida evoluzione, con una “fitness” migliorata rispetto al Clade 1a.
Mpox, nuovo studio da parte degli italiani
La buona notizia è che, nonostante questa maggiore capacità di adattamento e diffusione, il Clade 1b non ha ancora soppiantato il lignaggio ancestrale in Africa.
Qual è la composizione genetica
Secondo i ricercatori, il Clade 1b presenta un gruppo con un unico antenato comune, evolutivamente distinto dai membri del Clade 1a. La distanza genetica suggerisce che il Clade 1b si stia evolvendo più rapidamente, pur mantenendo un tasso di mortalità inferiore rispetto al Clade 1a.
Il nuovo lignaggio ha già superato i confini della Repubblica Democratica del Congo, con casi segnalati in Kenya, Uganda, Svezia e Thailandia.
Nonostante la sua rapida evoluzione, il Clade 1b non ha ancora completamente sostituito il lignaggio ancestrale in Africa, dove il Clade 1a rimane prevalente e meglio adattato all’ambiente locale.
Vaiolo delle scimmie: buona notizia
Dal punto di vista evolutivo, la situazione è rassicurante. Come evidenziato da Ciccozzi, sebbene il Clade 1b mostri una maggiore fitness, non è ancora abbastanza forte da soppiantare completamente il lignaggio ancestrale, che resta più stabile.
Questo significa che la diffusione del Clade 1b può ancora essere controllata attraverso misure di prevenzione e informazione mirate. Il monitoraggio continuo del genoma è fondamentale per tracciare l’evoluzione del virus in tempo reale e garantire un’efficace gestione e contenimento della malattia.
I ricercatori sottolineano l’importanza di intervenire ora per evitare che il Clade 1b possa evolversi ulteriormente e diventare più difficile da controllare in futuro. La prevenzione potrebbe rappresentare un ostacolo decisivo alla sua diffusione, ben oltre la nota del Piemonte tanto discussa.