Nuova AI Manus dalla Cina, come funziona l'agente generale che vuole scalzare Deepseek e OpenAI
Si chiama Manus la nuova AI che arriva dalla Cina e promette di essere la prima che può agire senza la supervisione dell'uomo: come funziona
In Cina è stata presentata Manus: si tratta di una nuova AI, un agente di intelligenza artificiale completamente autonomo. È una novità assoluta, un “primo al mondo”, così com’è stato definito questo sistema che, di fatti, esegue compiti complessi senza la supervisione dell’uomo e che promette di scalzare Deepseek e OpenAI.
- Ecco Manus, l'AI dalla Cina
- Cosa ha di diverso e cosa può fare
- Come funziona Manus e quali rischi comporta
- I test e la delusione
Ecco Manus, l’AI dalla Cina
Manus è il frutto di un team di ingegneri informatici cinesi che ora ha presentato al mondo la sua creatura, sviluppata da Monica, una startup fondata da Xiao Hong.
Ebbene, se ci stiamo ormai abituando a chatbot che necessitano di input umani per funzionare, come ChatGPT, Gemini o Grok, Manus promette di fare senza attendere istruzioni, di prendere decisioni in modo proattivo e completare attività in modo indipendente.
Fonte foto: iStock
Cosa ha di diverso e cosa può fare
Questo nuovo progetto è stato lanciato in versione beta e da allora nel mondo dell’intelligenza artificiale non si parla di altro. I server sono andati in tilt, troppi gli utenti che hanno provato a testarla. La piattaforma è stata ottenuta mixando elementi di modelli già esistenti, come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba e punta a far entrare questo campo scientifico in una nuova dimensione.
Le intelligenze artificiali esistenti necessitano infatti di istruzioni dettagliate per ogni passaggio. Con Manus invece questo step viene aggirato. Non si tratta più di avere un assistente che esegue comandi ma un sistema che agisce autonomamente, pianifica ed esegue operazioni complesse senza supervisione costante.
Le implicazioni e gli utilizzi sono innumerevoli. La stessa azienda parla di attività quanto più disparate possibili: dal trovare appartamenti allo sviluppo di software, dalla programmazione di un videogioco all’analisi di documenti finanziari, dalla prenotazione di viaggi all’analisi di azioni in borsa, fino al reclutamento del personale.
Come funziona Manus e quali rischi comporta
Manus riesce in tutto ciò non utilizzando un singolo modello di AI ma gestendo più sub-agenti specializzati. Così facendo affronta flussi di lavoro complessi e multi-fase senza interruzioni e, altra novità, può lavorare in modo asincrono. Ossia completa attività in background e avverte gli utenti una volta che ha ottenuto i risultati che cercava.
Si tratta insomma di una vera e propria rivoluzione, di un primo ma deciso passo verso un cambiamento e verso un’IA completamente indipendente. Questa cosa scatena con sé grandi possibilità ma anche serie preoccupazioni. Come scrive Hdblog.it infatti un tipo di AI del genere rischia di essere una minaccia concreta per i lavoratori umani, il cui lavoro potrebbe essere in grado non solo di migliorare ma anche di sostituire. E un altro tema che solleva è quello della responsabilità, ossia di chi sarebbe la colpa nel caso di un errore commesso dall’intelligenza artificiale.
Sta di fatto che, con questo nuovo strumento, barcolla la leadership degli Stati Uniti nel campo dell’AI, un predominio che sembrava incontrastato dopo il successo di DeepSeek.
I test e la delusione
Manus insomma, sulla carta, ha conquistato tutti. Dopo i primi facili entusiasmi però sta subentrando una seconda fase nel quale l’hype per questa nuova creatura inizia a scemare. Ne parla Wired secondo cui le prime prove pratiche di utenti e giornalisti hanno ridimensionato la vicenda e raccontato una realtà molto diversa.
La nuova AI cinese infatti incappa in errori frequenti, in processi che si bloccano senza concludersi e registra difficoltà nel portare a termine compiti anche semplici.
Secondo Tech Crunch, il fenomeno Manus AI sarebbe stato notevolmente amplificato dalla stampa cinese che avrebbe celato i numerosi messaggi di errore e le reali potenzialità del nuovo strumento. Dai test effettuati dalla rivista infatti la piattaforma non sarebbe stata neanche in grado di prenotare voli aerei o tavoli al ristorante. L’azienda ha però minimizzato e ribadito di essere ancora in una fase sperimentale, utile a individuare i punti deboli della piattaforma e a rafforzarla in modo da permettere un corretto funzionamento del servizio.
