Noto tatuatore di Torino accusato di evasione fiscale per 400 mila euro: avrebbe dichiarato redditi irrisori
Un tautatore di Torino avrebbe evaso oltre 400.000 euro: era molto attivo sui social con un profilo da 10.000 follower
Preso tatuatore-evasore fiscale. La guardia di finanza ha comunicato di aver individuato un’evasione fiscale da quasi mezzo milione di euro, da parte di un tatuatore torinese molto seguito sui social che dichiarava pochi euro.
Il tatuatore di Torino
Nella mattinata di martedì la guardia di finanza, in particolare gli uomini del 2° nucleo operativo metropolitano di Torino, ha comunicato di aver individuato un’evasione fiscale significativa da parte di un tatuatore di Torino molto noto sui social network.
L’uomo avrebbe evaso al fisco oltre 400.000 euro in 5 anni di attività, principalmente non emettendo scontrini fiscali oppure sottostimando il prezzo dei suoi tatuaggi anche fino al 90%.
Un tatuatore professionista esegue un tatuaggio nel proprio studio
Il tatuatore era molto conosciuto non soltanto tra gli appassionati. I suoi profili social, in particolare quello Instagram in cui mostrava il suo lavoro, hanno 10.000 follower.
Quanto costava un tatuaggio
È stata proprio la sua fama ad attirare l’attenzione del fisco nei suoi confronti. Nonostante avesse una certa popolarità sul web che gli portava diversi clienti, di cui a volte mostrava i tatuaggi sul proprio profilo, il tatuatore avrebbe dichiarato soltanto introiti minimi.
Negli ultimi 5 anni, secondo quanto riporta la guardia di finanza, si sarebbe limitato a dichiarare poco più di 1000 euro in un anno al fisco. Una cifra irrisoria se si considera che un tatuaggio particolarmente complesso poteva costare fino a 5.000 euro
L’operazione della guardia di finanza
Le fiamme gialle hanno quindi proceduto ai controlli fiscali, notando la discrepanza tra l’attività social del tautatore torinese e i suoi introiti. Hanno quindi iniziato a eseguire una serie di controlli in particolare sui clienti dell’attività.
In questo modo hanno scoperto che tra gli oltre 350 clienti, pochissimi avevano ricevuto uno scontrino dopo essersi fatti tatuare. In altri casi, quando il documento fiscale veniva effettivamente emesso, era di una cifra inferiore anche del 90% rispetto a quella effettivamente pagata.
In questo modo il tatuatore poteva eludere le tasse, dichiarando soltanto una minima cifra dalla sua attività. In 5 anni avrebbe evaso in questo modo 400.000 euro al fisco, compensi che ora dovrà ripagare.