Nonno condannato a due anni per aver molestato la nipote 13enne: la ragazza aveva raccontato tutto alla madre
L'uomo, 56 anni, era a processo a Rimini con l'accusa di violenza sessuale sulla nipote all'epoca 13enne
Un uomo di 56 anni residente nel Riminese è stato condannato a 2 anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti della nipote acquisita, tredicenne all’epoca dei fatti contestati. Era stata la ragazzina a raccontare le molestie subite dal nonno ai genitori, che presentarono denuncia.
Nonno condannato a due anni per aver molestato la nipote
Come riporta Il Resto del Carlino, la sentenza di condanna nei confronti del nonno 56enne è arrivata nella giornata di giovedì 23 febbraio al termine del processo di primo grado.
I giudici del Tribunale di Rimini hanno riconosciuto l’uomo colpevole del reato di violenza sessuale nei confronti della nipotina, condannandolo a due anni di reclusione.
La condanna è stata più leggera rispetto ai sei anni chiesti dal sostituto procuratore Davide Ercolani, in quanto all’imputato è stata riconosciuta l’attenuante della minor gravità del fatto.
Il racconto della ragazzina
I fatti contestati risalgono al 2019 e sarebbero avvenuti nell’abitazione della nonna della minorenne. È stata la stessa ragazzina, che aveva 13 anni all’epoca, ad indicare nell’uomo, nuovo compagno della nonna, l’autore di alcune molestie subite.
Secondo quanto raccontato dalla minorenne, lei e il nonno stavano guardando un film assieme su un iPad quando l’uomo avrebbe allungato le mani. Poche ore dopo la ragazzina raccontò tutto ai genitori, che presentarono denuncia.
Il processo
Le accuse sono state confermate sia in sede di indagini preliminari, quando la tredicenne è stata ascoltata dal giudice in forma protetta, che durante il processo a carico del 56enne.
L’uomo si è sempre professato innocente, i suoi legali hanno ricordato che i fatti contestati sono avvenuti con la nonna della vittima presente in casa in un’altra stanza e con le porte aperte: circostanze che secondo la difesa avrebbero fatto desistere una persona dal mettere in atto comportamenti “predatori”.
Dopo il pronunciamento del Tribunale di Rimini, i legali del 56enne hanno annunciato ricorso in appello contro la sentenza di condanna.