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No Tav incappucciati lanciano molotov contro il cantiere di San Didero in Val di Susa: scontro con la polizia

Nuovi scontri tra No Tav e forze dell'ordine in Val di Susa: 50 incappucciati hanno lanciato molotov contro il cantiere di San Didero e altri siti

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Durante l’annunciata marcia dei No Tav in Val di Susa, si sono verificati alcuni preoccupanti scontri tra i più violenti del movimento di protesta e le forze dell’ordine. Sono state lanciate molotov e bombe carta, le autorità hanno risposto per fermare gli attacchi.

In 50 hanno attaccato i cantieri di San Didero e Chiomonte

Stando a quanto riportato da Ansa e altre fonti, l’attacco è avvenuto su più fronti. Circa una cinquantina di persone incappucciate, a quanto pare appartenenti all’ala oltranzista e violenta del movimento No Tav hanno colpito diversi cantieri in Val di Susa.

Tutto è accaduto durante i giorni del Festival Alta Felicità e del corteo pacifico partito da Venaus e diretto proprio a San Didero, uno dei siti attaccato dal gruppo che protesta contro la linea dell’Alta velocità  Torino-Lione assieme al cantiere di Chiomonte.

no tav in val di susaFonte foto: ANSA

Immagini degli attacchi No Tav in Val di Susa

In località Baraccone, si apprende, i manifestanti hanno tentato di sfondare le recinzioni con un argano. Negli attacchi sono state lanciate molotov, bombe carta e sassi contro le forze dell’ordine, che ha risposto con dei lacrimogeni.

Chiusa la Torino-Bardonecchia a causa degli assalti

Gli attacchi in corso nel pomeriggio di oggi, 30 luglio 2023, sono stati anticipati da alcune operazioni della Digos della Questura di Torino. Il 24 luglio agenti hanno perquisito l’area del presidio No Tav dei Mulini e sequestrato materiale potenzialmente usabile negli assalti.

Stando a quanto riportato da RaiNews24, a causa di quanto sta accadendo le forze dell’ordine hanno disposto la chiusura dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia in entrambe le direzioni. Inevitabili i disagi e le code in Val di Susa e lungo le sue statali.

San Didero è nuovamente teatro di violenza, dopo quanto accaduto l’scorso anno. Proprio qui, ci sono stati scontri con le forze dell’ordine quando alcuni militanti incappucciati (sempre una cinquantina) aveva tentato di distruggere le recinzioni dei cantieri.

Chi sono i No Tav e perché protestano da quasi 30 anni

I precedenti sono numerosi e vanno indietro nel tempo sino alla nascita dell’alta velocità tra Torino e Lione. Il movimento è nato nel 1995 per protestare contro il progetto, i cui lavori si sono fermati una prima volta nel 2005 in seguito all’irruzione nel cantiere di Venaus.

Il governo Berlusconi nel 2011 ha fatto ripartire i lavori, così come le proteste e gli scontri. Nel 2018 la questione ha spaccato il Movimento 5 Stelle e l’amministrazione piemontese, fin quando nel 2019 l’allora premier Giuseppe Conte ha preso pubblicamente posizione a favore della Tav – che ora dovrebbe essere completata nel 2031.

Gli aderenti ai gruppi No Tav ritengono che la Torino-Lione avrebbe impatti devastanti dal punto di vista ambientale, umano ed economico. Il movimento conta diverse fazioni, alcune più estremiste di altre: si va dai valligiani ai militanti del centro sociale Askatasuna, ma non manca anche una componente anarchica più dura e incontrollabile.

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no-tav-val-di-susa Fonte foto: ANSA
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