No Green pass, Paragone "si arrende": lo mostra per entrare al Senato

Tra i senatori che nella giornata di mercoledì hanno votato lo stop al ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia, c’era anche Gianluigi Paragone. L’ex esponente del M5S, tra i volti più noti del movimento no Green pass, è entrato a Palazzo Madama mostrando il certificato verde agli addetti al controllo, nonostante avesse dichiarato che non lo avrebbe mai esibito.

Il giornalista fondatore di “Italexit” ha più volte aspramente criticato il Green pass ed era stato tra gli organizzatori di un un corteo di protesta che si era tenuto il 9 ottobre scorso a Milano, lo stesso sabato degli scontri di Roma.

Nei giorni scorsi Paragone aveva anche minacciato una plateale protesta: “Non solo non esibirò alcun Green pass per entrare in Parlamento, non potranno neanche mettersi a fare barriera per entrare in un luogo istituzionale che non può prevedere alcuna limitazione”.

Mercoledì mattina invece si è presentato in Senato munito di Green pass come tutti i suoi colleghi, come previsto dalle norme.

All’Adnkronos Paragone ha spiegato di essersi presentato in Senato per bloccare il ddl Zan: “Volevano approvare il ddl Zan nel mezzo di una battaglia politica, in cui i diritti dei lavoratori sono annientati. Sulle votazioni importanti il segno lo voglio lasciare eccome, non gli regalo nulla”.

Riguardo alle sue parole, che non avrebbe mai esibito il Green pass per entrare in Parlamento, il senatore ha affermato che “la battaglia politica si fa con la battaglia politica, si risponde colpo su colpo”.

Fonte foto: ANSA