"No a Covid, omofobia e razzismo": una gelateria fa discutere
Fa discutere il cartello affisso nelle gelaterie toscane, che invitano a chi mostra "sintomi di Covid, omofobia e razzismo" a non entrare
“Si prega la gentile clientela di non accedere se si manifestano sintomi di Covid, razzismo e omofobia“: è questa la frase che si legge su un cartello affisso all’entrata delle gelaterie De’ Coltelli a Pisa e Lucca. Una presa di posizione forte, da parte del titolare, Gianfrancesco Cutelli, che ha spiegato a Tgcom24 di essere convinto delle proprie idee perché “solo chi fa scelte banali o mediocri fa contenti tutti, ma felice nessuno”.
Il cartello, ha spiegato il titolare, era affisso già da un mese e di recente è diventato virale sui social, attirando critiche ma anche molti sostenitori. E ha chiarito: “Non ritengo di dover spiegare le mie posizioni né voglio convincere qualcuno. Una cosa è certa, continuerò a fare le cose che mi piacciono e a dire la mia”.
“Così come faccio un gelato un po’ particolare per materie prime e gusti – ha aggiunto il titolare – allo stesso modo mi piace prendere posizione e non credo di dover chiedere il permesso”.
D’altra parte, è possibile intuire l’attenzione del mastro gelatiere verso le esigenze di tutti. Sul sito della gelateria, si legge: “Un grande rispetto sociale guida il suo agire: nell’attenzione alle richieste e alle complessità dei clienti, a chi è intollerante, allergico, a chi è vegano, a chi preferisce le creme e a chi la frutta. Un’accuratezza che rende il suo gelato assolutamente democratico: l’assaggio, la migliore comunicazione che il gelato possa avere, colpisce nel segno del gusto chiunque lo provi”.
Non è infrequente che i proprietari e i gestori di attività commerciali prendano posizioni divisive su temi importanti, mostrando di non temere il giudizio altrui pur attirando l’odio di qualcuno. È il caso della titolare di un’enoteca di Palermo che, per aver affisso un cartello che chiedeva di esibire il green pass all’ingresso del locale, è stata insultata e minacciata.