Nilde Iotti, Sallusti difende Libero: De Gregorio e web scatenati
Duro scontro in tv e sul web. Sallusti e Senaldi sono stati tacciati di sessismo
Non si placano le polemiche intorno all’articolo del giornale Libero che, parlando della fiction su Nilde Iotti, andata in onda qualche giorno fa su Rai1, ha sottolineato quello che è stato definito un luogo comune sessista, sulla presunta bravura a letto delle donne romagnole come la Iotti.
Ieri sera a Dimartedì su La7, il direttore di Libero Piero Senaldi ha provato a difendere quell’articolo dal fuoco incrociato degli altri opinionisti in studio, soprattutto Concita de Gregorio e Elsa Fornero, trovando un valido alleato in un altro direttore, Alessandro Sallusti de Il Giornale. Ma le parole pronunciate dai due in diretta tv non sono piaciute per niente al web che li ha nuovamente attaccati e condannati.
Concita De Gregorio si è scagliata da subito contro Pietro Senaldi per le frasi di Libero su Nilde Iotti: “Come fate a sapere che Nilde Iotti era brava a letto? Chi ve l’ha detto? Ma soprattutto per voi cosa significa essere bravi a letto?”
Le ha fatto eco l’ex Ministro Elsa Fornero: “Quando mai si è detto di un politico uomo che è bravo a letto?”. A quel punto il direttore di Libero si è scagliato contro tutti: “Non ne posso più dei santini di Nilde Iotti. Era una stalinista, per me politicamente il male assoluto”.
A dare manforte al suo “collega” Alessandro Sallusti: “Le donne romagnole sono famose nel mondo per la loro esuberanza, che male c’è. Stiamo parlando di un qualcosa che è stato cantato da Guccini e rappresentato da Fellini nei suoi film. Perché allora non censuriamo loro?”.
A quel punto Concita De Gregorio non ne ha potuto più e con le mani nei capelli: “Non ci credo! Non ci posso credere che stiamo parlando di questo. Ma davvero credete a quello che dite e non ci trovate niente di male?”
Il web, i social, si sono schierati in massa contro Senaldi e Sallusti tacciati nuovamente del sessismo più becero: “Tutte le disquisizioni fatte da Sinaldi, Sallusti, Libero e compagnia cantante sulle presunte abilità delle donne romagnole, mi ricordano tanto le fantasie ridacchianti di certi brufolosi ragazzini delle medie, che poi si chiudono per ore in bagno. Poi il parroco vi bacchetta, eh…”; “Non è che se un pregiudizio a voi sembra simpatico e non offensivo allora va bene. Non c’è differenza fra “le emiliane sono esuberanti” e “gli ebrei sono strozzini”. Un pregiuzio è sempre tale. Soprattutto se il pregiudizio serve a giustificare il sessismo di Libero”.
Sono soprattutto le donne, ancor di più le romagnole, a sentirsi insultate: “Sono una donna romagnola – si legge in un tweet – E mi rifiuto, MI RIFIUTO, di essere definita dal modo in cui cucino o faccio sesso. Sono una persona. Non un oggetto di trastullo. Mi fate orrore e paura”; “Per cortesia dite a #Sallusti di accendere quei pochi neuroni funzionanti che gli sono rimasti. Ci saranno donne focose e passionali ovunque, come ci sono poveretti non baciati dal dono delle buone maniere e rispetto per chi il proprio lavoro l’ha saputo fare”.