Niente libertà vigilata per Oscar Pistorius: l'atleta resta in carcere dopo l'omicidio della fidanzata Reeva
L’atleta paralimpico sudafricano era stato condannato dalla Suprema Corte d'Appello di Johannesburg dopo l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp
Libertà vigilata negata a Oscar Pistorius. Il campione paralimpico sudafricano era stato condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a tredici anni e sei mesi per l’omicidio, commesso nel 2013, della fidanzata Reeva Steenkamp.
- Libertà vigilata negata per Pistorius
- La richiesta dei genitori della vittima
- L’omicidio di Reeva Steenkamp
Libertà vigilata negata per Pistorius
Niente libertà vigilata per Oscar Pistorius. È questo il verdetto emesso dalla Commissione per la libertà condizionale, in seguito all’udienza tenutasi nel carcere di Atteridgeville, vicino alla capitale sudafricana Pretoria.
Lo ha reso noto l’avvocato dell’ex atleta paralimpico, che ha condiviso le motivazioni rilasciate in un comunicato dai Servizi Penitenziari: “Il detenuto non ha completato il periodo minimo di detenzione stabilito dalla Corte Suprema di Appello”.
June e Barry Steenkamp, genitori di Reeva, fotografati durante il processo a Oscar Pistorius
L’esame sulla libertà vigilata a Pistorius era stato approvato dato che l’uomo ha già scontato più di metà dei 13 anni di carcere ai quali è stato condannato dopo l’omicidio dell’allora fidanzata Reeva Steenkamp.
La richiesta dei genitori della vittima
Già prima dell’udienza però i genitori di Reeva Steenkamp, la 29enne uccisa da Oscar Pistorius nel giorno di San Valentino del 2013, avevano fatto sapere per voce dell’avvocato Tania Koen il loro punto di vista sulla questione: “Pistorius non dovrebbe essere rilasciato”.
Un’opinione rafforzata anche dalla convinzione che Oscar Pistorius non si sia mai davvero pentito del suo crimine. “Non gli crediamo – ha commentato l’avvocato difensore della famiglia Steenkamp dopo il verdetto – Finché non sconterà fino in fondo la sua pena non si potrà dire che sia riabilitato. Per loro la morte della figlia è sì una condanna a vita”.
Come chiarito dallo stesso avvocato, la Commissione per la libertà condizionale si riunirà nuovamente tra un anno per riconsiderare la posizione di Pistorius.
L’omicidio di Reeva Steenkamp
Oscar Pistorius venne arrestato il 14 febbraio 2013, con l’accusa di omicidio per aver ucciso a colpi di pistola la propria fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, all’epoca dei fatti ventinovenne.
Inizialmente Pistorius affermò di aver sparato alla ragazza per sbaglio, avendola scambiata per un intruso, e pochi giorni dopo gli venne concessa la libertà su cauzione.
Un anno dopo ha avuto inizio il processo, che vedeva l’ex atleta paralimpico accusato di omicidio colposo grave, per il quale è stato inizialmente condannato, nel 2016, a sei anni di carcere. Che sono diventati 13 anni e sei mesi in seguito con l’aumento definito dalla Corte Suprema d’Appello del Sudafrica, per la quale la prima sentenza era stata “troppo indulgente”.