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Nicolas Sarkozy, nuovo processo per finanziamento illegale: l’ex Presidente rischia 10 anni di carcere

Il nuovo processo contro Nicolas Sarkozy è iniziato: l'ex presidente francese è accusato di aver finanziato campagna elettorale del 2007 con fondi provenienti dalla Libia

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Nel pomeriggio del 6 gennaio è iniziato in Francia il nuovo processo contro Nicolas Sarkozy. L’ex presidente francese è accusato di aver utilizzato fondi pubblici in modo illecito e di aver finanziato illegalmente la sua campagna elettorale. Rischia dieci anni di carcere: secondo l’accusa, avrebbe utilizzato fondi non dichiarati provenienti dal regime di Gheddafi.

Nicolas Sarkozy in aula per il nuovo processo

È iniziato nel pomeriggio del 6 gennaio il nuovo processo a carico di Nicolas Sarkozy. L’ex presidente ha raggiunto l’aula del tribunale di Parigi nel primo pomeriggio.

Il processo, appena avviato, si concluderà il prossimo 10 aprile. Si tratta del quinto processo in cinque anni per l’ex presidente francese.

sarkozy processoFonte foto: ANSA

L’ex presidente Sarkozy al suo arrivo in aula

Nel febbraio 2024, Sarkozy è stato condannato in appello per finanziamenti illeciti a un anno di carcere, con sei mesi di pena sospesa. A dicembre 2024, è arrivata un’altra condanna per corruzione: tre anni, da scontare agli arresti domiciliari.

Perché l’ex Presidente rischia il carcere

L’accusa, per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, è quella di aver finanziato la propria campagna elettorale del 2007 illegalmente, utilizzando dei fondi provenienti dalla Libia.

Le indagini sono andate avanti per circa un decennio e hanno coinvolto anche altri 12 collaboratori dell’ex presidente, che rischia dieci anni di carcere.

Secondo l’accusa, Sarkozy avrebbe ricevuto circa 50 milioni di euro da Muammar Gheddafi per finanziare parte della sua campagna elettorale, promettendo in cambio favori diplomatici alla Libia.

Le dichiarazioni della difesa

Le accuse si basano su diverse testimonianze, tra le quali spicca quella di Ziad Takieddine, un uomo d’affari franco-libanese.

Takieddine ha dichiarato di aver consegnato milioni di euro in contanti a Sarkozy e ai suoi collaboratori tra il 2006 e il 2007. Una testimonianza ritrattata nel 2020, quando Takieddine ritirò le sue accuse, ritrattando quanto precedentemente dichiarato.

Le quali, ovviamente, sono fermamente negate dagli avvocati scelti da Nicolas Sarkozy per difenderlo in questo nuovo processo.

La difesa sostiene che le accuse provenienti da funzionari libici derivino dal desiderio di vendetta di questi ultimi. Una vendetta che deriva dall’appoggio dato dall’ex presidente all’azione militare in Libia che spodestò Gheddafi nel 2011.

sarkozy-processo Fonte foto: ANSA
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