Netanyahu responsabile dell’attentato con cercapersone, a telefono con Trump sull'Iran: poi attacca i media
Netanyahu, durante un Consiglio dei ministri, ha confermato la sua responsabilità sull'attentato con i cercapersone in Libano
Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, ha confessato di aver dato il via libera all’operazione militare in Libano. L’operazione, che ha visto l’utilizzo di cercapersone contro Hezbollah, ha causato il ferimento di centinaia di persone. In parallelo, il premier ha lanciato un attacco diretto ai media israeliani, accusandoli di indebolire il Paese con fake news. Infine, dichiara di aver sentito e di trovarsi sulla stessa linea sull’Iran di Donald Trump.
Netanyahu ammette coinvolgimento
Per la prima volta, Benjamin Netanyahu ha ammesso di aver autorizzato l’operazione con i cercapersone contro Hezbollah nel Libano. Durante la riunione settimanale con il Consiglio dei Ministri, il primo ministro israeliano ha confermato che l’attacco, avvenuto il 16 settembre, è stato voluto da lui, nonostante le obiezioni interne.
L’attacco con i cercapersone ha provocato 44 morti e centinaia di feriti, ma Netanyahu ha difeso la decisione dicendo: “Volevo lanciare l’operazione, ma mi hanno detto che gli Stati Uniti si sarebbero opposti. Non li ho ascoltati”.
Proteste contro il governo Netanyahu
La sua dichiarazione arriva dopo settimane di tensioni politiche interne, con critiche da parte dei vertici della difesa e dell’intelligence israeliana, oltre che dai cittadini in protesta.
L’attacco ai media israeliani
In un altro intervento pubblico, Netanyahu ha duramente attaccato i media israeliani, accusandoli di aver aperto un “fronte” contro di lui, paragonandoli a Hezbollah e Hamas.
Secondo il premier, i media stanno cercando di minare la sicurezza di Israele diffondendo fake news e documenti riservati. Ha dichiarato che le recenti fughe di notizie dal suo gabinetto di sicurezza nazionale hanno messo in pericolo la nazione, alimentando le forze avversarie come Iran, Hezbollah e Hamas.
Per Netanyahu, questi attacchi mediatici non sono casuali ma fanno parte di un piano per indebolire Israele mentre il Paese affronta una guerra. Nonostante le difficoltà, ha promesso di non farsi scoraggiare.
A telefono con Trump sull’Iran
Netanyahu ha anche rivelato di aver avuto tre conversazioni telefoniche con Donald Trump, il presidente rieletto degli Stati Uniti.
Durante i colloqui, i due leader hanno discusso delle crescenti minacce provenienti dall’Iran e della possibilità di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra Israele e gli Stati Uniti. Netanyahu ha sottolineato l’importanza della minaccia iraniana e delle opportunità future per Israele, dichiarando: “Vediamo faccia a faccia il pericolo che l’Iran comporta”.
Le conversazioni si sono incentrate anche sulle opportunità di pace e di espansione per Israele, con Trump che spera di presentare un accordo di de-escalation in Libano come parte del suo programma una volta entrato alla Casa Bianca.